Erano stati condannati per fatti risalenti a sei anni fa. In quel periodo era in carica la Giunta Cipriani e fu l’ex sindaco Alfredo Celeste ad avere inoltrato alla Corte dei Conti un esposto per danno erariale in merito alla gestione dell’area feste. Esposto che venne presentato nel mese di ottobre 2018. Tale vicenda ha visto, finalmente, la parola fine anche in merito all’ammontare che è stato risarcito alle casse comunali. I soldi che i componenti della giunta Cipriani dovevano versare e hanno già versato al Comune di Sedriano ammontano a circa 68mila euro. La cifra è stata così determinata dalla Corte dei Conti che ha accolto la loro istanza di patteggiamento, in quanto la somma che veniva precedentemente contestata era di circa 300mila euro. Il danno contestato si riferisce a due provvedimenti di giunta: uno è consistito nella rinuncia ad una transazione che il legale suggeriva per la vertenza per i lavori dell’area feste. Il secondo provvedimento di giunta fonte di danno era la scelta di ricorrere al secondo grado di giudizio rispetto ad una sentenza di primo grado sfavorevole al Comune sempre sulla stessa vicenda.
"L’amministrazione attuale – ha commentato il sindaco Marco Re – quando è stata informata della procedura in corso presso la Corte dei Conti ha approfondito i contorni legali della vicenda. Ha valutato di non costituirsi in giudizio in quanto la posizione del Comune era ampiamente tutelata da Corte dei Conti". Re aggiunge che l’amministrazione comunale non poteva opporsi, neppure se si fosse costituita in giudizio, alla richiesta di patteggiamento, il cui accoglimento era prerogativa esclusiva di Corte dei Conti. "Detto ciò – conclude il sindaco - l’Amministrazione in carica ha introitato la somma come risarcimento e la iscriverà in bilancio a seguito della prossima variazione. La condanna al risarcimento di un precedente amministratore per noi è una vicenda spiacevole e non fonte di esultanza".
L’ex sindaco Celeste che inoltrò l’esposto alla Corte dei Conti ha replicato: "Personalmente avrei tentato la via del ricorso. Il danno per i cittadini era più elevato a causa della mancata fruizione della struttura e della percezione di avere buttato al vento denaro pubblico".
Graziano Masperi