
Dalla parte dei malati Ma al pronto soccorso solo un utente a notte
di Giovanni Chiodini
Dal 14 novembre ad oggi solo poco più di 100 persone si sono recate al punto di primo intervento, ossia alla struttura del pronto soccorso dell’ospedale Cantù. Meno di una persona a notte. E per lo più si è trattato di persone con delle patologie lievi. Persone che si sono recate con mezzi propri, non portate dalle ambulanze del 118. I casi gravi (traumi o complicanze cardiache) vengono gestiti dagli ospedali dotati di personale e apparecchiature in grado di affrontare le emergenze-urgenze. Tre mesi, e poco più, bastano per trarre un giudizio sull’utilità o meno di questo servizio? "Noi ci stiamo limitando a raccogliere i dati. Poi sarà la direzione generale Welfare di Regione Lombardia, la stessa che aveva ritenuto utile la riattivazione di questo servizio, dopo anni di assenza, a dire se merita di essere rinnovato oppure no" osserva Cesare Candela, direttore sanitario dell’Asst Ovest Milanese. "Io sono un tecnico, formulerò la mia opinione tecnica. Poi saranno i politici a decidere". Un giudizio comunque che non tarderà ad arrivare anche perché l’appalto per la gestione del punto di primo intervento affidata alla Air Medical scadrà tra qualche mese (l’appalto prevedeva un impegno di spesa complessivo di 255mila euro, 192mila per il servizio medico, 63mila per quello infermieristico). Nel frattempo l’Asst sta valutando anche l’ipotesi che il medico in servizio al punto di primo intervento possa intervenire, di notte, nei reparti dell’ospedale in caso di necessità.
"Stiamo prevedendo un modello organizzativo che possa permettere questo interscambio di funzioni, come del resto stiamo anche definendo la possibilità di reperimento di un altro medico sul territorio a fronte delle emergenze notturne" aggiunge Candela. Il direttore sanitario smentisce le voci di persone arrivate in pronto soccorso in orario diurno e non curate dal medico del servizio notturno. "Se è successo un fatto del genere è perché le condizioni del paziente si sono aggravate e ha dovuto essere trasferito in una struttura adeguata".
In città intanto ci si chiede perché, da dopo la riconferma del sindaco Nai, non è ancora stata convocata la consulta ospedaliera. Lo ha ribadito nel consiglio di martedì anche il consigliere Andrea Sfrondrini, ricordando che da tempo i partiti hanno segnalato i nomi dei loro rappresentanti. "Lo faremo al più presto - ha risposto il sindaco Nai -. Mi manca ancora il nome del rappresentante di una associazione, che solleciteremo al riguardo".