
Una firma importante: nella mattinata di lunedì il Comune di Varese e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, hanno sottoscritto l’accordo che prevede la formazione di un tavolo permanente che si occuperà delle tematiche che riguardano i lavoratori frontalieri. L’amministrazione comunale si è messa subito al lavoro dopo la recente approvazione del 13 giugno 2023 della nuova legge sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri che determinerà ulteriori effetti sulla libera circolazione attraverso la frontiera con la Svizzera, attivando strumenti e risorse che potranno essere utilizzati per positive ricadute sul territorio."Varese è un territorio di confine che ospita migliaia di lavoratori frontalieri – ha detto il sindaco di Varese Davide Galimberti – e ha contribuito concretamente alla stipula del nuovo accordo. Per questo, a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge, vogliamo con gli altri sindaci del territorio aprire un dialogo per attuare al meglio e da subito le opportunità previste dal nuovo accordo". Tra gli obiettivi fissati nel patto firmato dal Comune e dai rappresentanti dei lavoratori ci sono alcuni punti che verranno portati avanti da subito, sono la costituzione di sportelli informativi, per lavoratori ed imprese, in merito alle norme fiscali, di sicurezza sociale, del mercato del lavoro presso le sedi comunali integrate con le realtà già esistenti implementate dalle parti sociali sul territorio, l’implementazione di azioni di welfare di frontiera attraverso interventi sui servizi offerti ai cittadini (sociali, trasporto pubblico, istruzione), volti a facilitare la conciliazione tra i tempi di lavoro e di vita. Il tavolo dovrà inoltre favorire il dialogo delle aree metropolitane italo-svizzere lungo l’area insubrica. "Varese è la città con cui abbiamo iniziato questo dialogo che vorremmo portare ora in altre città – ha spiegato Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei Frontalieri della Cgil – È importante infatti che nei territori si inizi a discutere sulle linee guida per l’uso delle risorse che arriveranno a partire dal 2025, in parte dall’extra gettito e in larga parte dal fondo perequativo. Varese con la sua provincia è l’area con più frontalieri di Italia: 35mila su 120mila.