Celebrati ufficialmente giovedì i primi 50 anni di vita del Parco del Ticino, proseguono le iniziative per mettere sotto i riflettori i vari settori del Parco e i loro protagonisti. Ieri, in una sala del quartiere fieristico colma di volontari e rappresentanti delle istituzioni, dalla Regione ai Comuni consorziati, si sono ritrovati i volontari del Parco che, come ha sottolineato la presidente Cristina Chiappa, sono "una risorsa straordinaria". "Donne e uomini in divisa ormai conosciuti e riconosciuti in tutta Italia per la straordinaria capacità di intervento in caso di emergenza" ha detto Massimo Braghieri, consigliere delegato al settore. Quando nel 1974 furono ufficialmente tracciati i confini del Parco, divenne prioritario l’avvio di una struttura in grado di proteggere i boschi dagli incendi. Venne così costituito il Servizio antincendio boschivo (nel 1979), sessanta volontari parteciparono alle prime riunioni organizzate dal Parco a Magenta a cui seguirono, l’anno successivo, i primi corsi pratici di formazione organizzati dai vigili del fuoco di Inveruno e la costituzione dei primi gruppi. Nel 1982, dopo un corso di formazione regionale, molti dell’antincendio boschivo divennero guardie ecologiche. Nel 1996 viene istituito il Corpo Volontari del Parco, che dal 2002 è stabilmente inserito nella colonna mobile della Protezione civile della Lombardia e non si limita più a intervenire solo per domare gli incendi e svolgere compiti di vigilanza ecologica, ma viene spesso chiamato a svolgere anche missioni fuori regione, in soccorso alle popolazioni colpite da calamità.
Negli anni il numero dei volontari è cresciuto. "Oggi – spiega Braghieri – il Parco del Ticino vanta uno dei gruppi intercomunali più numerosi di Protezione civile della Lombardia: 300 volontari tutti abilitati in antincendio boschivo e protezione civile, di cui 100 guardie ecologiche volontarie, divisi in 13 distaccamenti sul territorio". I distaccamenti hanno sede a Sesto Calende, Vergiate, Golasecca, Somma Lombardo, Arsago Seprio, Gallarate, Turbigo, Cuggiono, Magenta, Motta Visconti, Vigevano, Parasacco e Pavia. "In queste sedi operative – aggiunge – i volontari pianificano l’attività sul territorio di loro pertinenza, secondo le direttive impartite dalla sede centrale del Parco; si esercitano, stendono rapporti di servizio e si tengono in stretto contatto con la sala operativa di controllo e con il responsabile del Servizio volontariato e protezione civile".