
di Graziano Masperi
Una bella escursione in canoa dal Canton Ticino sconfinando in Italia. Tutto lasciava pensare a una giornata stupenda per un cittadino svizzero che ieri è rimasto coinvolto in una brutta avventura all’altezza del ponte di Boffalora sopra Ticino. Brutta avventura a lieto fine, ma con un notevole dispendio di risorse umane intervenute per soccorrerlo. L’uomo era uscito in canoa passando per il lago Maggiore per poi entrare nel fiume. Si lasciava trasportare dalle acque del Ticino in una giornata calda, dopo le piogge del giorno prima. Sole in abbondanza e paesaggi incantevoli nel bel mezzo della natura. Un’escursione considerata alla portata di tutti, anche dei principianti. Ma le insidie sono dietro l’angolo quando si ha a che fare con un fiume. Dopo parecchi chilometri è arrivato a Boffalora, passando sotto il ponte della ex statale 11. Un tratto piuttosto rischioso, fatto di rapide e cunette. È proprio in quel punto che l’uomo si è ribaltato con la sua canoa. Fortunatamente è riuscito ad aggrapparsi a un isolotto mettendosi in salvo. Ma i problemi per lui non erano certo finiti. Ha chiamato i soccorsi pensando bene di telefonare alla polizia cantonale svizzera. Non sapendo una sola parola di italiano era l’unica possibilità di chiamare i soccorsi. La polizia cantonale ha girato la chiamata alle autorità italiane. Sono stati così attivati numerosi mezzi dei vigili del fuoco arrivati al ponte del Ticino, tra Lombardia e Piemonte, anche da Trecate. I soccorsi non sono stati semplici, ma alla fine i vigili del fuoco sono riusciti a riportarlo a riva sano e salvo. Nel frattempo la ex statale 11, via di collegamento principale tra Milano e Novara, si era per metà paralizzata per via dei mezzi che sono intervenuti. È arrivata anche la polizia locale di Boffalora per deviare il flusso di auto che defluivano lungo la direttrice per il Piemonte.
Verso le 17.30 il quarantenne canoista è stato riportato a riva. Non era spaventato e non ha riportato nemmeno un graffio. I volontari del Parco del Ticino, che erano intervenuti per dare man forte ai vigili del fuoco, si sono offerti per accompagnarlo alla stazione ferroviaria di Magenta. A quel punto dovrà prendere il treno per fare rientro in Svizzera.
"Raccomandiamo sempre la massima prudenza quando si percorrono le acque del Ticino con la canoa – spiegano gli esperti – spesso possono trarre in inganno anche coloro che fanno rafting da anni e si considerano degli esperti. Ci sono dei tratti nei quali la corrente è ripida e si rischia grosso. L’altro giorno aveva piovuto intensamente e la cosa ha reso ancor più pericoloso il passaggio sotto il ponte della ex strada statale 11, già di per sé insidioso".