Coronavirus, tamponi sugli operatori sintomatici della Rsa Sant'Erasmo a Legnano

Una comunicazione giunta in serata autorizza l'avvio della procedura di verifica di contagio da Covid-19 sugli operatori con temperatura oltre i 37,5 gradi

Alcuni operatori della rsa Sant'Erasmo di Legnano

Alcuni operatori della rsa Sant'Erasmo di Legnano

Legnano (Milano) 27 marzo 2020  - È stato finalmente compiuto il primo passo per avere i controlli che erano stati richiesti settimane fa dalla direzione delle Rsa Sant’Erasmo, impegnata a fronteggiare l’emergenza coronavirus: con una lettera giunta nella tarda serata di ieri l’Ats ha avvertito la direzione della casa di riposo che verranno sottoposti al tampone anche gli operatori sanitari della struttura. Il provvedimento riguarda gli operatori che all’inizio del servizio dovessero manifestare un innalzamento della temperatura corporea oltre i 37,5 gradi: il personale che dovesse manifestare questo sintomo, infatti, non sarà ammesso al servizio, munito di mascherina chirurgica e poi rispedito a casa. Compito del medico di base del soggetto sarà poi quello di informare l’Ats della situazione dell’operatore che, in isolamento precauzionale, dovrà poi essere contattato dall’Ats per il primo tampone. Da qui il via all’eventuale periodo di sorveglianza in caso di tampone positivo e alle procedure successive.

Con questa decisione - che riguarda tutte le strutture lombarde dello stesso genere - si sblocca così, almeno parzialmente, la situazione di emergenza che era stata segnalata dalla Rsa Sant’Erasmo-, solo pochi giorni fa era stato il legale incaricato a inviare una richiesta mirata a Protezione civile, Ministero della Sanità e Regione Lombardia. Risolto solo parzialmente, perché è altrettanto vero che la Rsa aveva inizialmente chiesto un tampone a tappeto su operatori e degenti anche asintomatici, richiesta che era motivata dalle condizioni particolari che degenti e operatori delle case di riposo devono sopportare. Il problema era diventato pressante dopo i casi di contagio da Covid-19 che avevano interessato i primi operatori e gli ospiti. Non è da escludere che la Rsa legnanese si metta ora alla ricerca, anche seguendo strade autonome, di una soluzione che renda possibile lo screening completo degli altri operatori e degli ospiti.