
I lavori di restauro in corso alla cappella di Maria Santissima costruita nel Dopoguerra
Le santelle, le cappellette, le edicole erette lungo i vicinali o ai loro crocicchi, agli angoli delle vie, e le pitture sui muri delle case sono sempre stato un punto di riferimento assai importante per la religiosità popolare. Nel territorio comunale di Cuggiono sono tutt’ora cinque quelle esistenti: quella di san Giuseppe in campagna (posta al bivio di strade vicinali), quella dedicata a san Majolo (in via fratelli Piazza), quella dell’Addolorata (in via Cicogna), quella del Rosario (ricostruita nel 1996 dopo essere stata danneggiata da una vettura) e quella di Maria Santissima Regina della Pace, che si incontra arrivando da Inveruno. Generalmente di piccole dimensioni, le cappellette hanno sempre avuto la funzione di ospitare e proteggere un’immagine sacra o una statua. Dopo che negli anni passati ci furono dei lavori di consolidamento alla cappella della Madonna del Rosario, da alcuni giorni sono iniziati i lavori di restauro conservativo di quella di Maria Santissima. È una delle più recenti costruite in paese. Venne difatti realizzata nell’immediato Dopoguerra a ricordo del passaggio della “Madonna Pellegrina” il 10 luglio del 1948 su un terreno donato alla parrocchia. Il progetto venne predisposto da don Giuseppe Albeni. All’interno c’è una statua mariana identica all’originale conservata nel santuario di san Martino di Bareggio, opera di uno scultore della val Gardena.
"I lavori sono stati avviati tramite la formula dell’ArtBonus grazie ad alcuni benefattori che hanno scelto di donare per questo scopo specifico – precisano dall’amministrazione comunale –. Ogni cittadino, impresa, esercizio commerciale può contribuire al recupero di un importante bene culturale e alla restituzione dello stesso alla vita cittadina versando il proprio contributo. Le somme versate godono di un beneficio fiscale con un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni liberali effettuate da recuperarsi nei 3 anni successivi. La ricevuta del versamento dovrà essere inserita nella propria dichiarazione fiscale. Investire sulla bellezza e sui luoghi che riportano al passato è un impegno per le generazioni future, significa insegnare la cura del territorio, le tradizioni, l’attenzione ai particolari, dimostra come il vivere a contatto del bello possa far superare momenti di crisi, di difficoltà; insegna ad essere orgogliosi del proprio patrimonio culturale".
Giovanni Chiodini