
“Prendersi“ l’ex colonia elioterapica, gioiello di architettura abbandonato a se stesso, in cambio della pendenza economica a favore del Comune e dovuta dalla Asst Ovest Milanese: è questo il mandato dato dalla giunta al sindaco Lorenzo Radice – scambio che, dovesse andare in porto, dovrà passare in consiglio – con una soluzione, l’acquisizione dell’ex colonia elioterapica e delle relative pertinenze, che al momento appare come l’unica percorribile e dunque ampiamente probabile.
La pendenza economica pari a 400mila euro, infatti, corrisponde al totale complessivo di spesa sostenuto dal Comune di Legnano per la realizzazione della viabilità a servizio del nuovo ospedale e per la quale non era ancora stata trovata una soluzione.
La richiesta dell’amministrazione comunale riguarda ora l’edificio originario dell’ex colonia elioterapica con i due corpi spogliatoi posizionati al margine dell’area (la superficie complessiva dell’edificato è di 1.250 metri quadrati) e una superficie verde di 6mila 500metri quadrati. Resteranno invece all’Asst e manterranno le loro funzioni le strutture oggi sedi del Centro psico sociale e della comunità residenziale, così come la chiesetta.
“Il quartiere Canazza aveva avanzato la richiesta di rendere fruibile la zona del Bosco Ronchi e lo spazio verde della colonia elioterapica, richiesta che abbiamo tradotto e inserito nelle schede Progetti di città, all’interno della proposta di PGT", sottolinea Lorena Fedeli, assessore alla Città futura, che dà già come cosa fatta lo scambio.
"Diversi sono gli aspetti che rendono importante questa acquisizione. Queste zone – spiega Ronchi – sono parti di territorio che completano una vasta area a vocazione pubblica, quindi strategica per la nostra città, trovandosi in prossimità di edifici di proprietà comunale quali asilo nido e scuola dell’infanzia. La compensazione di questi oneri si realizza con la cessione di un edificio identitario per nostra città, un alto esempio di architettura razionalista citato come modello in libri e riviste di settore, e delle sue pertinenze, fra cui quell’area familiarmente nota ai residenti della zona come campo di calcio dei medici, che da sempre il quartiere Canazza rivendica".