Colpo di fucile ad Arcisate. Il giovane in carcere continua a restare in silenzio

Ha sparato e ferito al fianco un venticinquenne

Colpo di fucile ad Arcisate. Il giovane in carcere continua a restare in silenzio

Colpo di fucile ad Arcisate. Il giovane in carcere continua a restare in silenzio

Il giovane di 23 anni, in carcere per tentato omicidio, continua a tacere. Il ventitreenne, di Cuasso al Monte, con precedenti, nella serata di venerdì ad Arcisate secondo l’accusa ha colpito con una fucilata al fianco un venticinquenne con cui avrebbe avuto una lite. Fuggito in auto, il giorno dopo, 6 gennaio si è costituito ai carabinieri che lo stavano cercando dalla sera precedente, nella sua abitazione dai militari sono state trovate due cartucce identiche a quella esplose e rinvenute sul luogo dell’agguato. All’udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha fornito invece su facebook la sua versione dell’accaduto la vittima, il venticinquenne, dopo il ferimento ricoverato all’ospedale di Circolo di Varese, grave ma non in pericolo di vita.

Ora le sue condizioni sono migliorate e ha pubblicato un post sulla pagina social di un gruppo fb per rispondere a commenti e insinuazioni in particolare a quelle in cui si ipotizza che nella vicenda di mezzo ci siano questioni di droga. Questo il testo: "Scrivo questo post perché leggere tutti questi commenti sulla sparatoria di Arcisate mi sta cominciando a dare fastidio, sono il ragazzo che ha ricevuto lo sparo al fianco e volevo precisare che non è per questioni di droga, come affermate nei commenti, ma semplicemente perché ho difeso una ragazza da uno che si considera uomo ma mena le donne. Se per favore smettete di accusarmi di essere uno spacciatore ne sarei contento, imparate a informarvi". Intanto il ventitreenne, accusato di avergli sparato la fucilata, rimasto in silenzio nell’udienza di convalida, resta in carcere.

R.F.