Cibo troppo caro, a Legnano non si trova nessun gestore per le mense

Va deserta la gara per l’assegnazione triennale del servizio di ristorazione nelle scuole, a domicilio nonché nei centri ricreativi diurni

nelle mense i rincari hanno sovvertito le previsioni

nelle mense i rincari hanno sovvertito le previsioni

Legnano - A monte ci sono sempre i costi dell’energia moltiplicati, ma questa volta sono stati gli aumenti delle materie prime a determinare l’ennesimo effetto negativo di questi travagliati mesi: a risentirne questa volta, il bando per l’assegnazione del servizio mensa delle scuole, dei centri ricreativi diurni e delle utenze domiciliari per i prossimi tre anni, bando cui nessun operatore ha ritenuto di partecipare perché la quota messa a disposizione dall’Amministrazione comunale non avrebbe giustificato i costi del servizio.

L’appalto in questione è certamente uno dei più complessi tra quelli in essere per quanto riguarda l’Amministrazione comunale e proprio per questo motivo la preparazione della documentazione per la gara impone che ci si debba muovere con parecchi mesi d’anticipo. Tempi che normalmente non portano a variazioni sostanziali della situazione, ma che questa volta hanno dovuto invece fare i conti con un mercato letteralmente stravolto. La situazione presa in considerazione in prima battuta portava a stimare un investimento per il triennio di gestione del servizio pari a circa 8,4 milioni complessivi e il bando lasciava aperta la porta al rinnovo dell’appalto dopo il primo triennio. Alla cifra in questione si era arrivati a partire, come ovvio, dal costo del singolo pasto, stimato in 6,03 euro. Ma, proprio tenendo in considerazione questo dato di riferimento, gli ultimi mesi hanno sovvertito ogni previsione.

A mesi di distanza dalla stesura del bando, il costo della materia prima utilizzata per la preparazione dei pasti è lievitato di una percentuale calcolabile tra il 17 e il 20%: tenendo conto che il fattore materia prima incide poi per una percentuale tra il 30 e il 35% sul costo di ogni singolo pasto, è facile comprendere che gli operatori si sono trovati di fronte a un appalto impossibile da sostenere alle già citate cifre. Per questo motivo solo pochi giorni fa il Comune ha dovuto prendere atto della gara deserta.

Cosa succederà ora? Preso atto della situazione, gli atti verranno aggiornati e la gara verrà riproposta calcolando gli aumenti così da rendere appetibile l’appalto: se anche si dovesse andare oltre il limite dell’appalto in essere affidato alla Pellegrini, fissato per il 31 dicembre, si procederà con una proroga temporanea. Di certo c’è che, a conti fatti, questi costi in eccesso andranno a pesare sul bilancio complessivo del servizio. E se non ci sarà un intervento dell’Amministrazione comunale sui costi, saranno gli utenti a dover infine sostenere gli aumenti per aver accesso, ad esempio, alla mensa scolastica.