PAOLO GIROTTI
Cronaca

Il blitz degli agenti della polizia di Legnano in una villetta di Castellanza: cosa hanno trovato e come hanno agito

Gli agenti del commissariato di polizia di Legnano sono entrati nella struttura camuffandosi da addetti dell'igiene urbana

Le biciclette rubate trovate nella villetta di Castellanza

Le biciclette rubate trovate nella villetta di Castellanza

Castellanza (Varese) – Sono quattro le persone arrestate in una villetta di Castellanza dopo che gli agenti del commissariato di Legnano, in un blitz portato a termine lunedì mattina “camuffandosi” da addetti all’igiene urbana, sono riusciti a entrare nell’edificio affrontando la reazione violenta di due dei presenti e trovando all’interno, oltre a otto soggetti e al proprietario dell’abitazione, merce rubata e droga.

Tutto si è svolto nella prima mattinata di lunedì 2 dicembre, quando gli agenti del Commissariato di Polizia di Legnano hanno condotto l’operazione di polizia giudiziaria in via San Camillo, nel Comune di Castellanza. L’attività aveva preso il via dopo alcune segnalazioni pervenute dal servizio di vicinato del comune di Castellanza, che riferivano di un andirivieni sospetto di soggetti di etnia magrebina proprio in questa villetta.

Dopo le prime verifiche, i poliziotti sono risaliti al proprietario dell’abitazione di via san Camillo, un soggetto di nazionalità italiana, e dopo alcuni servizi di osservazione hanno anche verificato che l’abitazione era utilizzata non solo come domicilio di fortuna per numerosi cittadini extracomunitari, ma anche come luogo conservare oggetti di provenienza furtiva, frutto di reati commessi nei comuni intorno a Legnano. Per completare il quadro, l’abitazione era anche utilizzata per la vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti.

Approfittando della presenza del personale addetto alla raccolta dei rifiuti e confondendosi con essi, lunedì mattina gli agenti sono riusciti a entrare nella villetta, scoprendo all’interno materassi utilizzati come giaciglio di fortuna per otto cittadini extracomunitari. Con loro anche il proprietario dell’immobile, che è stato indagato a piede libero per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina proprio per aver fornito alloggio, dietro compenso, a persone irregolari sul territorio nazionale, in alcuni casi colpiti anche da provvedimenti.

Alla vista dei poliziotti due di questi, un 27enne di nazionalità tunisina e un 32enne con cittadinanza marocchina e italiana, entrambi precedenti a carico, hanno reagito con violenza sferrando calci e pugni all’indirizzo degli agenti: uno di loro ha anche estratto un coltello da sotto il cuscino nel tentativo di colpirli, senza però riuscirci. I due soggetti sono stati poi sottoposti a perquisizione personale: sono stati sequestrati bilancini di precisione, 290 euro suddivisi in banconote di diverso taglio, involucri contenenti complessivamente 50 grammi di cocaina, alcuni dei quali suddivisi già in dosi pronte per la vendita, e cinque grammi di hashish. I due soggetti sono stati dunque arrestati per detenzione ai fini di spaccio, mentre l’uomo che ha cercato di colpire l’agente con il coltello anche per violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravata dal possesso di un’arma. I due soggetti, giudicati per direttissima, sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nelle provincie di Milano e di Varese.

All’interno del seminterrato della villetta gli agenti hanno poi rintracciato un soggetto di nazionalità tunisina di 27 anni, già noto ai poliziotti, nei cui confronti pendeva un mandato di cattura e che è stato condotto alla Casa Circondariale di Busto Arsizio; con lui anche un minore di 17 anni, di nazionalità tunisina, che è stato condotto presso il Carcere Minorile Beccaria perché destinatario di un’ordinanza che disponeva la custodia cautelare in carcere in sostituzione del pregresso collocamento presso una Comunità Educativa in provincia di Brescia. Un secondo minore, sempre di nazionalità tunisina e di 17 anni, è stato riaffidato a un centro di prima accoglienza di Lecco, che ne aveva denunciato l’allontanamento nel mese di luglio.

Due persone di nazionalità tunisina di 21 e 19 anni, infine, sono state messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Gli agenti hanno sequestrato anche sei biciclette, alcune di ingente valore, numerosi computer portatili, smartphone e documenti di identità, per i dovuti accertamenti volti a verificare la provenienza furtiva o l’eventuale “dazione in pegno” per l’acquisto di sostanza stupefacente. Dai primi accertamenti svolti sui dispositivi rinvenuti è stato accertato che almeno uno smartphone era stato oggetto di furto a Legnano e il proprietario è stato invitato a sporgere querela: al commissariato legnanese si attende ora di capire se altri cittadini si faranno avanti per “reclamare” la merce rinvenuta.