Campane a rischio crollo: la parrocchia di Inveruno in «silenzio» per due mesi

Intervento di rimozione e restauro da 30mila euro di Ivan Albarelli

Inveruno, rimosse le campane dal campanile della chiesa in piazza san Martino (Studiosally)

Inveruno, rimosse le campane dal campanile della chiesa in piazza san Martino (Studiosally)

Inveruno (Milano), 11 luglio 2014 - Decine e decine di persone ferme a immortalare la scena con cellulari e macchine fotografiche, il traffico deviato e il parroco, don Erminio Burbello, impegnatissimo a dirigere i lavori. Una giornata dal sapore quasi storico quella vissuta ieri a Inveruno, quando una gru di dimensioni enormi è arrivata in piazza per dare il via a un’operazione progettata da mesi e ormai non più procrastinabile: la ristrutturazione in blocco delle dieci campane e la loro messa in sicurezza all’interno della cella campanaria. Un intervento sofisticato e complesso allo stesso tempo, che prevede per esempio la sostituzione di isolatori, tiranti, perni e cuscinetti e il ripristino di quel delicato sistema di contrappesi che con l’usura del tempo non era più in grado di garantire la perfetta stabilità delle campane. «Due mesi fa abbiamo fatto un sopralluogo e ci siamo resi conto che era indispensabile intervenire — racconta don Erminio —. Abbiamo dovuto bloccare due campane, mentre una terza era in condizioni molto precarie». 

Il pericolo? Semplice: le continue oscillazioni ripetute negli anni hanno usurato i cuscini di legno su cui insistono i bulloni che fissano i contrappesi alla campana. Legno che decennio dopo decennio — e qui parliamo di almeno una settantina d’anni di rintocchi — perde elasticità e compattezza. Il risultato: le campane possono improvvisamente crollare a terra.  La parrochiainverunese ha scelto così l’intervento radicale e definitivo, piuttosto che procedere per tappe graduali. Il lifting al campanile durerà due mesi e mezzo all’incirca e sarà a cura di un’azienda specializzata di Coccaglio, nel Bresciano. Un’operazione dall’impegno finanziario considerevole visto che la cura di bellezza (comprensiva di vernice antiruggine e protettiva) costerà tremila euro a campana. Per un totale quindi di 30mila euro. «Siamo costretti a un nuovo e gravoso intervento, nonostante siamo impegnati economicamente fino a gennaio con il pagamento del rifacimento del tetto della materna — spiega il parroco — ma non avevamo altra scelta».

Per questo l’invito, se non un vero e proprio appello rivolto ai parrocchiani, è a dare un contributo all’opera di restyling. Un piccolo miracolo, a dire il vero, c’è già stato. Due pensionati hanno “sponsorizzato” con le proprie forze il restauro di due campane. Un legame, quello dei parrocchiani con la chiesa e col campanile, giustificato dalla storia. La campana più antica risale al 1857 e riporta ancora, com’è emerso ieri durante la rimozione, il nome della fonderia (la Besotti) che l’aveva forgiata. Mentre su un’altra — datata 1947 — sono stati incisi i nomi degli inverunesi caduti in guerra. A perenne memoria.

ivan.albarelli@ilgiorno.net