CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Busto Garolfo, dopo neanche un mese dal blitz sono già tornati gli spacciatori nei “boschi della droga”

Le aree sterrate fra Busto Garolfo e Furato di nuovo in mano ai pusher. Nel corso dell’ultima retata fra i bivacchi era stato trovato anche un fucile

Nei boschi fra Busto Garolfo e Furato è tornato lo spaccio. Neppure qualche giorno per festeggiare l’esito dell’ultimo blitz delle forze dell’ordine, che gli spacciatori magrebini sono tornati come sempre al loro posto incuranti di quanto era stato fatto nei giorni passati quando le forze dell’ordine erano entrate all’interno dell’area verde che sorge alle spalle della cava di Casorezzo, per cercare di stanare i pusher.

Ma la situazione nei campi fra Busto Garolfo e Furato è ormai sfuggita di mano da anni, e il mercato è talmente florido che chi spacciava ci è tornato e così i clienti dei soliti pusher, che gestiscono il fiorente mercato della droga a cielo aperto nei boschi dell’Alto Milanese. Mesi fa era arrivata anche la tropue di “Striscia la Notizia“ con Vittorio Brumotti che era entrato in bicicletta nel tratto del parco del Roccolo interessato dallo smercio della droga: cocaina, eroina e marijuana.

Uno spaccio del “peso“ di cinque chili al giorno per conto di organizzazioni criminali italiane, mandato in prima serata anche con filmati presi dall’alto tramite i droni. A metà dello scorso mese è andata in scena l’operazione antidroga col personale della Compagnia dei carabinieri di Legnano. Un blitz al quale avevano partecipato le stazioni di Busto Garolfo, Cuggiono, Parabiago, Nerviano e il Nucleo operativo con dieci militari del terzo Reggimento Lombardia e dall’alto con l’elicottero.

Una ventina di militari sono entrati all’interno del bosco del Roccolo, non trovando però spacciatori che si erano improvvisamente volatilizzati nel nulla proprio durante le operazioni di rastrellamento. Di contro era stato rinvenuto un fucile modello Spas calibro 12, un giaciglio con resti di alimenti e quattro biciclette abbandonate. In totale erano state identificate 35 persone, probabilmente tossici e clienti vari dei pusher. In questi giorni tutto è ritornato come prima con automobili fermi a lato strada sulla ciclabile ed il galoppino della droga che esce dai boschi fornendo il quantitativo richiesto.

Una situazione purtroppo preoccupante che riporta alla dura realtà anche i primi cittadini dei comuni che avevano plaudito al blitz delle forze dell’ordine. Probabilmente serve altro, a iniziare dalla telecamere per capire chi passa lungo la ciclabile e quali siano i clienti. La strada è sempre la stessa, il modus operandi pure.