REDAZIONE LEGNANO

Bonifica alle ex cave Rocca. Arrivano i fondi dalla Regione: "Tuteliamo salute e ambiente"

Corbetta, rimozione dei rifiuti inquinanti e messa in sicurezza dell’area

Corbetta, rimozione dei rifiuti inquinanti e messa in sicurezza dell’area

Corbetta, rimozione dei rifiuti inquinanti e messa in sicurezza dell’area

Per anni l’ampia area delle ex cave Rocca, situata in frazione Soriano, ha sempre rappresentato – e lo rappresenta tutt’ora – un pericolo ambientale a causa dei materiali inquinanti stoccati e dispersi nel terreno. Due aziende chimiche hanno lavorato su quel sito. Ma adesso, concretamente, si possono contare i giorni che porteranno alla bonifica dell’area. Regione Lombardia, approvando il programma annuale di intervento per l’attuazione delle misure di prevenzione connesse ad attività di gestione dei rifiuti per l’anno 2024, ha destinato 2,1 milioni di euro per il risanamento di quest’area. Dagli anni Sessanta sul terreno lungo la strada che porta a Cisliano, hanno operato la Siro srl (azienda che gestiva un’attività di rigenerazione, mediante trattamento acido con terre, di oli minerali usati provenienti da attività industriali e da trasformatori elettrici) e la Reol srl (che si occupava dello stoccaggio e della miscelazione di oli usati ed emulsioni oleose). Entrambe le attività sono state dichiarate fallite nel 2017 e le aree sono state acquistate da un’altra società.

"Attualmente l’area è sotto sequestro – spiega il sindaco Marco Ballarini (nella foto) –. Questo è successo, dopo il nostro intervento effettuato di concerto con Arpa e Città Metropolitana di Milano nel febbraio del 2022. Siamo dovuti intervenire perché il piano di rimozione dei rifiuti non è stato a oggi perfezionato dalla società proprietaria e l’area versa in condizioni di elevata precarietà ambientale".

Il progetto, che il Comune di Corbetta ha presentato alla Regione e che è stato ammesso al finanziamento, prevede la rimozione dei rifiuti oggetto della iniziale messa in sicurezza, di quelli rimasti sul sito e di tutti i manufatti rimasti parzialmente in piedi, interessati da attività non autorizzata di demolizione, che si trovano in condizioni pericolanti, comprese le vasche e i serbatoi. Seguirà un’indagine preliminare ambientale delle matrici potenzialmente contaminate, sia nei terreni come pure nelle acque sotterranee. "Come Comune – ha aggiunto il sindaco – nello scorso mese di settembre abbiamo emesso un’ordinanza che assegna 90 giorni ai proprietari del sito per rimuovere i rifiuti: in caso di inottemperanza, appena scaduto tale termine, interverremo noi in via sostitutiva e procederemo alla pulizia dell’area grazie al prezioso contributo regionale di cui abbiamo avuto notizia in questi giorni, per garantire maggior salvaguardia ambientale e tutela della salute dei cittadini". Giovanni Chiodini