Bernate Ticino, nel capannone nascoste 10 tonnellate di tabacco

Blitz della Finanza nella zona industriale di Bernate: al lavoro otto clandestini. Nessuno aveva fatto caso a quel che accadeva all’interno

La guardia di Finanza

La guardia di Finanza

 

Bernate Ticino (Milano) 30 aprile 2022 -  Un’attività clandestina che continuava da tempo senza che nessuno se ne accorgesse. Perché, nella cittadina di Bernate Ticino, la scoperta di un laboratorio dove si fabbricavano sigarette contraffatte è stata una vera e propria sorpresa. Del resto era impossibile sapere che c’era un capannone, nella zona industriale lambita da via Vittorio Veneto, utilizzato da due soggetti residenti nel Napoletano, che avevano costruito la loro base e un giro di affari enorme. Le indagini sono partite proprio dal napoletano dove il Gico della Guardia di Finanza aveva messo gli occhi su due uomini conosciuti per precedenti di contrabbando e sulle loro continue trasferte nel nord Italia, precisamente in un paesino sperduto al confine con il Piemonte.

Per quale motivo questi due soggetti si recavano spesso a Bernate Ticino? Se lo erano chiesti le fiamme gialle di Napoli, contando su pregresse indagini che parlavano di un possibile smercio di sigarette contraffatte di marca Winston e Chesterfield. I finanzieri campani avviano i pedinamenti e chiedono l’aiuto dei colleghi di Milano e della Compagnia di Magenta che si mettono subito in moto.

L’informazione alla Guardia di Finanza di Magenta arriva proprio da Napoli. Mai, prima di quel momento, avevano ricevuto segnalazioni in merito a un opificio utilizzato come laboratorio clandestino. Quando sono entrati i finanzieri hanno trovato otto persone al lavoro. Erano sei uomini di nazionalità serba e due bulgari. Erano la manovalanza utilizzata dai due napoletani. Persone che in quell’opificio vivevano e lavoravano in condizioni igieniche precarie, giorno e notte. In tutto questo nessuno si è mai accorto di nulla. I macchinari, tutti di valore elevato, sono stati posti sotto sequestro. Così come sono state sequestrate dieci tonnellate di tabacco sfuso, trinciato ed essiccato, 4 quintali di sigarette con marchio Winston e Chesterfield contraffatte, un milione di pacchetti per il confezionamento delle sigarette e cinque milioni di filtri.

Gli investigatori hanno stimato in due tonnellate di sigarette al giorno la capacità produttiva dell’intera filiera. I due uomini che gestivano l’opificio sono stati arrestati con le accuse di contrabbando e produzione di merce contraffatta e trasferiti nella casa circondariale di San Vittore a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli otto operai sono stati denunciati. Su di loro si stanno concentrando le attenzioni per capire quale fosse il loro ruolo. Non è un caso che spesso vengano utilizzati capannoni nelle aree industriali per lo svolgimento di attività illecite. Quello di Bernate era lontano da occhi indiscreti, distante dal centro storico. Frequenti sono state, nell’Alto Milanese, le scoperte di laboratori clandestini che impiegavano stranieri nelle attività di manovalanza, spesso in condizioni igieniche terribili.