Legnano, barista preso a pugni e calci: minorenne condannato a 16 mesi

La brutale aggressione nel settembre 2019 alla corte Sant’Ambrogio scatenata da un rimprovero

Settembre 2019, l’ambulanza davanti al Touraco intervenuta per soccorrere Marco Rabbolini

Settembre 2019, l’ambulanza davanti al Touraco intervenuta per soccorrere Marco Rabbolini

Legnano -  Un’aggressione brutale, un vero e proprio pestaggio da parte del “branco“ scatenato da un banale (e tutto sommato legittimo) rimprovero: l’invito a non bivaccare davanti al bar, a non utilizzare sedie e tavolini visto che di lì a pochi minuti il locale avrebbe aperto. La violenza di cui è stato vittima il titolare cinquantenne del “Touraco“, Marco Rabbolini, un anno e mezzo fa, da parte di un gruppo di ventenni che quell’estate sembrano avere preso possesso della piazzetta pedonale del borgo Sant’Ambrogio togliendo il sonno ai residenti e usando gli spazi pubblici come se fossero propri, ha trovato l’altroieri il suo epilogo giudiziario: il tribunale per i minori di Milano ha condannato a sedici mesi di carcere il ragazzo che quel pomeriggio del 27 settembre 2019, sotto i portici affacciati su via Banfi, dopo che Marco è stato scaraventato a terra dal gruppo, gli sferra un calcio alla testa così violento da provocargli una commozione cerebrale e una parziale perforazione di un timpano. Decisiva la testimonianza di una donna che dal primo piano osserva tutta la scena.

Il ragazzo – all’epoca dei fatti quindicenne, oggi diciassettenne – originario di Cerro Maggiore, non sconterà in carcere la pena: è infatti già in affido ai servizi sociali e ha intrapreso un percorso di recupero per cercare di lasciarsi alle spalle un’adolescenza... turbolenta. Il titolare del “Touraco“ si dice in ogni caso soddisfatto: "Il pubblico ministero avevo chiesto otto mesi, il giudice ha deciso di aumentare la pena – racconta – non posso quindi che essere contento: è un monito nei confronti di chi era assieme a lui quel pomeriggio e a tutti i ragazzi della sua età che pensano di risolvere i problemi con questi raptus di violenza assurda e gratuita. Adesso vedremo se ci sarà un eventuale ricorso in appello...". Rabbolini deve anche valutare se intentare una causa civile per chiedere un risarcimento per le lesioni subite: si è dovuto sottoporre a delle cure lunghe diversi mesi per salvare l’udito, e comunque adesso deve convivere col problema degli acufeni e non può più praticare immersioni, sport di cui era appassionato.