GALLARATE
Si sono arrampicati anche sui tronchi gli attivisti del Comitato “Salviamo gli alberi“ di Gallarate, che da dieci giorni bloccano il taglio che dovrebbe lasciare posto a un nuovo polo a sostituire le due scuole dei quartieri di Cascinetta e Cajello. "Il Comune nel 2021 ha ottenuto fondi europei per la rigenerazione urbana – dice Filiberto Zago del Comitato – Secondo noi avrebbe dovuto utilizzarli per sistemare gli edifici scolastici, non per cementificare un’area verde che ha una storia". Hanno cominciato negli anni ’50 del secolo scorso i bambini di Gallarate a piantare alberi. Differenti e non tutte autoctone le essenze messe a dimora, che sono diventate grandi. "Il Parco del Ticino ha chiesto di garantire una fascia di rispetto – aggiunge Zago – ma non sappiamo se avverrà. Qualche albero è stato tagliato. Per questo abbiamo deciso di arrampicarci e ci siamo accordati con la Questura per rimanere nel bosco finché non sapremo cos’hanno intenzione di fare".
Non è ben chiaro infatti che tipo di complesso scolastico si intenda realizzare sui 17.800 metri quadri dell’area tra la ferrovia e l’autostrada. "L’arteria che passa davanti al bosco è un rettilineo dove le auto non rispettano i limiti. Temiamo possa essere pericoloso per i ragazzi raggiungere una scuola qui. Gli insegnanti sono preoccupati dal rumore dei treni e delle auto. I bambini non frequenterebbero una scuola immersa nel verde e non ci starebbero tutti: alcuni alunni dovrebbero essere dirottati in centro. Infine non sappiamo a quale uso saranno destinati gli edifici dei quartieri Cascinetta e Cajello che oggi ospitano le aule".
M.M.