Aria, decreto soffocante. Appello a Mattarella: presidente non lo firmi. Salverà la brughiera

Manifestazione di sindaci e comitati ambientalisti allarmati: "Malpensa si sviluppi pure, ma entro il sedime già designato. Si continua a cavalcare un modello di sviluppo insostenibile".

Aria, decreto soffocante. Appello a Mattarella: presidente non lo firmi. Salverà la brughiera
Aria, decreto soffocante. Appello a Mattarella: presidente non lo firmi. Salverà la brughiera

Vergognoso e incredibile: così i partecipanti alla manifestazione promossa da Bicipace e dai Comitati a difesa della brughiera hanno definito il provvedimento voluto dalla Lega Nord, ed inserito nel decreto Aria, che mettenuovamente a rischio il futuro di quest’area. In prima fila i sindaci del Castanese e quelli varesini di seconda fascia. Con loro alcuni esponenti di Regione Lombardia, Camera e Senato, tutti appartenenti a partiti che stanno all’opposizione. "Forse chi governa la Regione da trent’anni non si è reso conto che il mondo è cambiato – ha ribadito Michela Palestra (Patto Civico) -. Da trent’anni continuano a promulgare un modello di sviluppo che non ci possiamo più permettere, e le cui conseguenze anche dal punto di vista ambientale stiamo vedendo ogni giorno. Malpensa può svilupparsi ma lo faccia entro il sedime che già è destinato all’aeroporto, non vada ad occupare la brughiera che è un sito di grande pregio ambientale".

E a questo proposito è stato anche tirato in ballo il Comune di Milano, che partecipa in maniera determinante all’azionariato di Sea. "Sala, che si professa a tutela dell’ambiente, deve togliere la testa dalla sabbia e dire una volta per tutte se per lui la brughiera dev’essere tutelata oppure no" ha detto Elena Sironi, milanese, senatrice dei Cinque Stelle.

Al termine del momento di confronto i sindaci e i rappresentanti dei Comitati si sono ritrovati per firmare un documento che si andrà ad aggiungere ai tanti già elaborati sul tema, e non da ultimo anche la lettera della Rete dei Comitati mandata al presidente Mattarella, in cui si chiede di non firmare il decreto Aria. "Come già fatto in passato credo che dovremo ancora rivolgerci alla Comunità Europea per tutelare i nostri diritti" ha sostenuto Emilio Magni, sindaco di Cazzago Brabbia. Un suggerimento che i vari Comitati ambientali stanno già valutando.

Giovanni Chiodini