Allarme dopo il regolamento di conti: "Ma qui non ci sono zone calde"

Arluno, la reazione dei sindaco dopo gli spari e il timore di una guerra di droga

Allarme dopo il regolamento di conti: "Ma qui non ci sono zone calde"

Nei giorni scorsi un uomo di 37 anni è stato ferito a una gamba da un colpo d i pistola sparato da un’auto in corsa

"Droga? Ad Arluno, a differenza delle famigerate aree boschive del Varesotto e dell’Alto Milanese, non esistono vere e proprie “zone calde“ in cui lo spaccio si è radicato profondamente. Tuttavia, come ovunque, anche qui esiste il problema del traffico di stupefacenti". Il sindaco di Arluno, Alfio Colombo, all’indomani della sparatoria avvenuta martedì sera in via Adua, spiega l’attuale situazione in paese. "Non mi risulta che nella nostra città ci siano aree sotto il controllo di bande di pusher", ha affermato Colombo, attualmente in ferie. "È evidente, però, che mantenere il controllo totale di ogni angolo di un territorio che comprende anche zone di campagna è un compito arduo". Quando si menzionano le zone di campagna ad Arluno, il pensiero corre subito alla Poglianasca. Tuttavia, la sparatoria – un evento senza precedenti nella storia recente di Arluno – ha avuto luogo in via Adua, una strada periferica vicina all’autostrada Milano-Torino. "Il problema dello spaccio, come quello della prostituzione, è alimentato dalla domanda: è la clientela che richiede e consuma stupefacenti", aggiunge Colombo.

Nei giorni scorsi un uomo di 37 anni è stato ferito a una gamba da un colpo di pistola sparato da un’auto in corsa, come ha riferito lui stesso ai carabinieri. Soccorso e portato all’ospedale di Magenta, l’uomo ha raccontato l’accaduto ai militari, che ora considerano l’episodio come uno dei numerosi regolamenti di conti tra bande di spacciatori. I carabinieri non hanno trovato i bossoli che confermerebbero la storia del marocchino. Non si ha la chiara idea del punto esatto in cui sia successo tutto. Via Adua è piuttosto lunga e comprende da una parte anche la pista ciclo pedonale che porta verso Ossona e Santo Stefano Ticino, ai lati della Ferrovia dell’alta velocità, e dall’altra parte arriva fino alla strada provinciale. Si tratta di un tratto di strada piuttosto lungo e complicato su cui cercare. Quello di Arluno non è certo un caso isolato, ma solo l’ultimo di una lunga serie di episodi violenti che hanno colpito l’Alto e l’Ovest Milanese, così come la vicina provincia di Varese.