La gente del suo paese, i partigiani col fazzoletto azzurro al collo, gli uomini e le donne che come lui hanno scelto di dedicarsi alla politica, "quella politica fatta di studio, di impegno, di dialogo e di confronto", i suoi amici, gli operai della sua azienda e i colleghi imprenditori dell’Altomilanese. In molti ieri mattina si sono stretti attorno alla famiglia per l’estremo saluto a Gianni Mainini, scomparso a 80 anni a causa di una malattia debilitante. Sull’altare il gonfalone del Comune listato a lutto. Sul fianco quello della sezione dell’Anpi e delle diverse divisioni dei Partigiani per la libertà.
Al termine della cerimonia il sindaco Sara Bettinelli ha ricordato Mainini come "un uomo impegnato, estremamente equilibrato e istituzionale, convinto dell’importanza di custodire e tramandare la fondamentale eredità politica e spirituale di Giovanni Marcora. Un uomo amante delle istituzioni e della politica. Un uomo amante del bello" che ha regalato a Inveruno importanti opere artistiche grazie alla collaborazione col pittore Giancarlo Colli. "Gianni ci hai insegnato l’assunzione di responsabilità e l’impegno costante".
Giovanni Chiodini