Abbiategrasso, sfregia un uomo e gli brucia l'auto: piromane condannato

Dovrà scontare quattro anni di reclusione

 Il luogo dell'aggressione avvenuta nel settembre 2017 in corso San Pietro

Il luogo dell'aggressione avvenuta nel settembre 2017 in corso San Pietro

Abbiategrasso (Milano), 26 aprile 2019 - Quattro anni di reclusione per il piromane di Abbiategrasso. Marco Balzaretti, sessantuno anni, abbiatense, è stato condannato dal tribunale di Pavia per i reati di lesioni aggravate e incendio, tutti commessi nel settembre 2017. Il primo episodio contestato risale al 14 settembre di quell’anno. Balzaretti e un complice, che ha scelto una differente strada processuale, aveva colpito con un coltello da cucina con la lama seghettata un pregiudicato di 74 anni, aggredendolo in pieno giorno in corso San Pietro ad Abbiategrasso al culmine di una violenta lite.

Facendo così, gli avevano provocato lesioni gravissime «consistite in ferite lacero-contuse al volto con lacerazione della cartilagine quadrangolare del naso – si legge nel capo d’imputazione -, da cui derivava uno sfregio permanente al viso». Secondo le accuse Balzaretti avrebbe inflitto il colpo, mentre il complice lo incoraggiava. Il secondo episodio contestato è avvenuto il giorno dopo, quando Balzaretti e altri due complici avevano dato fuoco all’auto dell’uomo che in precedenza avevano sfregiato. Era divampato in quell’occasione un rogo di grandi dimensioni, tanto che le fiamme avevano intaccato anche un vicino negozio, danneggiando vetrine e muro esterno.

La terza contestazione riguarda un episodio successo il 19 settembre: anche in quel caso l’imputato aveva bruciato un’auto. E' stato invece assolto dall’accusa di un terzo incendio di vettura messo a segno il 14 settembre, perché il fatto non sussiste. Sembra che gli incendi siano stati appiccati per causare danni a persone con cui gli autori avevano avuto alterchi, come minacciosi avvertimenti delle loro intenzioni. Balzaretti era già noto alla giustizia, è pluripregiudicato. Nel 1997 con l’accusa di aver messo a segno rapine in provincia di Pavia, in particolare nella zona di Vigevano, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione chiamata Nebbia Dorata che aveva portato a sgominare una banda di malviventi attiva tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Nel 2013 poi, era finito di nuovo nei guai per una rapina a una gioielleria in Veneto.