DANIELE DE SALVO
Cronaca

West Nile, due casi in provincia di Lecco: non sono gravi

La febbre del Nilo sbarca anche nel Lecchese. Ecco cos'è, come ci si cura e come ci si difende

Il virus viene trasmesso all'uomo dalla zanzara

Il virus viene trasmesso all'uomo dalla zanzara

Lecco, 5 settembre 2023 – La West Nile sbarca anche in provincia di Lecco. Nel Lecchese sono stati riscontrati due casi  di febbre del Nilo.

Fortunatamente i pazienti non sono gravi. A confermare che anche in provincia di Lecco sono stati riscontrati casi di West Nila sono i funzionari del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitari di Ats della Brianza, che stanno monitorando la situazione.

Complessivamente nel territorio di Ats della Brianza sono stati diagnosticati 8 casi, di cui 2 appunto a Lecco e gli altri 6 a Monza, tra cui quello di un 51enne di Seregno che è morto.

Cos’è e come si trasmette la febbre West Nile?

Risponde la dottoressa Nicoletta Castelli, direttrice del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Brianza: “La febbre West Nile o febbre del Nilo è arbovirosi, ovvero un’infezione virale trasmessa da artropodi. Trattasi di una malattia infettiva provocata dal virus West Nile, un virus della famiglia dei Flaviviridae. La via di trasmissione più comune del virus West Nile all’uomo è la puntura di una zanzara infetta, prevalentemente del genere Culex, la zanzara comune.

Quest’ultima è ubiquitaria in Italia ed ha un ciclo biologico di 15-20 giorni in estate. È una specie ad attività crepuscolare/notturna, che punge sia all’aperto che all’interno dei locali. Gli uccelli rappresentano il principale serbatoio del virus, mentre l’uomo e gli equidi sono gli ospiti a fondo cieco. Il virus infetta anche altri animali, come cani, gatti e conigli. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Questo può avvenire solo in casi rarissimi come trapianti di organo, trasfusioni di sangue e dalla madre al feto in gravidanza”

Qual è il periodo di incubazione e quali sono i sintomi?

“Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario – spiega sempre Nicoletta Castelli -. La maggior parte delle persone infette sono asintomatiche. Circa il 20% dei pazienti presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Mediamente meno di 1 caso su 100 presenta sintomi più gravi: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi, circa 1 su mille, il virus può causare un’encefalite letale”

Come viene effettuata la diagnosi e si cura?

“La diagnosi – prosegue la direttrice del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Brianza – viene effettuata attraverso test di laboratorio per il riscontro di anticorpi delle classi IgM o IgG, e test di biologia molecolare per il riscontro del genoma virale”. Per la cura?: “Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale”. Occorre quindi prevenire. “Attualmente, non esiste un vaccino per uso umano contro l'infezione da virus West Nile – aggiunge la dottoressa -. Per questo la prevenzione dell'infezione da virus West Nile è basata essenzialmente nell'evitare di entrare in contatto con la zanzara vettore del virus ed il controllo ambientale dei vettori per evitare la loro riproduzione”.

I consigli

Per evitare di entrare in contatto con la zanzara vettore del virus bisogna usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; applicare zanzariere alle finestre; svuotare frequentemente i vasi di fiori o altri contenitori, per esempio sottovasi e secchi con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate. Inoltre, le principali misure ambientali consistono nella costante manutenzione delle aree verdi pubbliche e private e in generale delle aree urbane, e nell’effettuazione di interventi mirati di disinfestazione mediante impiego di prodotti larvicidi e adulticidi.