
La chiusura serve per consolidare la secolare infrastruttura costruita nel 1917 e impedire che collassi rispettando i vincoli storici e ambientali La spesa è di 14 milioni di euro
Il ponte di Brivio, tra il Comune sulla sponda lecchese dell’Adda, e Cisano, sponda Bergamasca, chiude per quasi un anno e mezzo. La serrata scatta subito subito dopo la fine delle Olimpiadi invernali 2026, una volta spente le luci della ribalta planetaria e le telecamere delle dirette in mondovisione. Per le migliaia di automobilisti, camionisti e motociclisti che quotidianamente si spostano tra Brivio e Cisano significa allungare il giro di almeno una decina di chilometri e 15 minuti di strada passando a nord, sul ponte di Olginate, di una ventina di chilometri e mezz’ora passando da sud dal ponte di Paderno, tra l’altro vietato ai veicoli più pesanti e a senso unico alternato. La chiusura serve per consolidare la secolare infrastruttura, costruita nel 1917, e impedire che collassi, rispettando i vincoli storici e ambientali, visto il contesto, e adeguandola alle normative antisismiche. Ad annunciare l’intervento da 14 milioni di euro e dettare il cronoprogramma sono l’assessore regionale alle Opere pubbliche Claudia Maria Terzi e il nuovo responsabile di Ansa per la Lombardia Matteo Castiglioni, al termine di un incontro con i sindaci di Brivio, Federico Airoldi, e di Cisano, Antonella Sesana, e i rappresentanti delle due Province. "Il ponte di Brivio è cruciale per i collegamenti di questa porzione di Lombardia", sottolinea l’assessore lombarda. "Si tratta di un lavoro complesso, finalizzato ad allungare la vita utile dell’infrastruttura – spiega il primo cittadino di Brivio -. È un intervento di restauro con vincoli imposti, che non consentono di modificare sostanzialmente le caratteristiche dei materiali. Le opere si concretizzeranno con una serie coordinata di interventi su tutti gli elementi strutturali". Arcate, travi, strutture portanti, impalcato, cioè il piano viario: ogni elemento è interessato dal progetto. In particolar modo è prevista l’integrale demolizione e ricostruzione dell’impalcato, la realizzazione di una serie di elementi con sistemi in acciaio per rinforzare le arcate ed i pendini collegati all’impalcato e la realizzazione di un sistema di ponteggi esterni sospesi per consentire tutte le lavorazioni in piena sicurezza.
Si comincia dopo le Olimpiadi appunto. Il primo mese il ponte rimane transitabile, dal secondo chiude per 15 mesi. Poi tocca al ponte di Paderno. Daniele De Salvo