Carlo Gilardi, l’ex professore di Airuno dal cuore d’oro: in quattro anni prestò oltre 634mila euro senza rivederli più

Il processo a cinque stranieri alla sbarra per circonvenzione d’incapace. L’anziano era convinto che avrebbe riavuto i suoi soldi

Il prof Carlo Gilardi

Il prof Carlo Gilardi

Airuno (Lecco) – Un benefattore, una persona dal cuore d’oro che prestava soldi alle persone che ospitava nelle sue proprietà. Senza più riaverli indietro. Ammonta a più di 634mila euro il denaro che Carlo Gilardi, ex professore in pensione, dal 30 ottobre 2020 ospite della Rsa "Airoldi e Muzzi" di Lecco, avrebbe prestato dal 2015 al 2019 al badante e al gruppo di extracomunitari che ospitava a casa sua. Un caso, divenuto nazionale, che è stato ricostruito ieri dal teste chiave della parte civile, Roberto Bonfanti, geometra, che da più di mezzo secolo segue la famiglia Gilardi nella gestione del patrimonio immobiliare.

Secondo lui i cinque extracomunitari, Abdelmalak Rougui, 40 anni, marocchino, Hichem Horroun, 45 anni, algerino, Khalifa Mejbri, 40 anni, tunisino, Nedal Abushunar, 49 anni, israeliano d’origine e Abdellatif Ben Mustapha Hamrouni, 53 anni, tunisino, tutti a processo per circonvenzione di incapace, avrebbero ricevuto quella somma per fare fronte a problemi familiari e per inviarli ai propri cari nel Paese d’origine.

Solo al badante, Brahim El Mazoury – che ha già pagato il conto con la giustizia patteggiando un anno e 8 mesi in udienza preliminare – avrebbe elargito più di 57mila euro. Bonfanti in aula ha raccontato l’esistenza di una sorta di volume contabile in casa Gilardi: "Tutti i soldi che prestava venivano registrati da lui stesso su un libro che custodiva nella sua abitazione, con tanto di nomi e cognomi". Su quel "libro nero", come lo chiamava Gilardi "erano annotati a mano tutti i prelievi e i prestiti". Per porre fine alle elargizioni, che stavano depauperando il patrimonio di famiglia, nel 2016 la sorella Giuseppina come noto chiese l’intervento dei carabinieri.

Da quel momento sono iniziati i guai per il gruppo di extracomunitari ed è iniziato l’iter in tribunale con l’assegnazione di un amministratore di sostegno e, nel 2020, l’accompagnamento nella Rsa Airoldi e Muzzi di Lecco. Nella deposizione il teste di parte civile, sentito dal giudice monocratico Giulia Barazzetta, ha svelato non solo i contenuti del libro mastro, ma anche che questo sarebbe poi sparito, come già emerso. Inoltre il professionista ha ricostruito il clima di vessazioni messo in atto dalle persone a cui l’anziano professore aveva elargito soldi: ad esempio nel 2017 Gilardi avrebbe subito dal gruppo di extracomunitari minacce per avere altro denaro e una notte è stato trovato mentre dormiva vicino a una porcilaia della sua abitazione mentre i cinque ospiti erano in una stanza confortevole e in letti che l’anziano aveva messo loro a disposizione. L’ex professore ripeteva: "Voglio aiutare queste persone povere, i soldi mi saranno ridati". Finora non è avvenuto e nella prossima udienza i cinque imputati racconteranno la loro versione e soprattutto dove sono finite quelle migliaia di euro prestate dal loro benefattore.