DANIELE DE SALVO
Cronaca

Ponte di Paderno d’Adda, candidatura Unesco a rischio a causa del “gemello” nuovo

Accanto al San Michele verrà costruito un sovrappasso gemello, che però potrebbe rovinare il paesaggio della Valle dell’Adda. L’apprensione del sindaco Torchio

Il ponte di San Michele di Paderno d’Adda

Paderno d’Adda (Lecco) – Sono cinque i grandi ponti ad arco europei in ferro che mirano a diventare, tutti insieme, siti Unesco. Quello italiano è il San Michele di Paderno d’Adda. A tirare le fila della candidatura plurima transnazionale sono i tedeschi, che stanno procedendo a rilento perché le pratiche hanno dovuto superare lo scoglio della burocrazia di politici e funzionari dei Lander.

"L’iter avanza – assicura Gian Paolo Torchio, sindaco di Paderno – Ora la pratica è al vaglio dei ministri dei singoli Stati". Sia in Italia sia all’estero c’è però preoccupazione per la costruzione del futuro nuovo ponte che rimpiazzerà il San Michele. L’infrastruttura, probabilmente stradale a doppia corsia e ferroviaria a due binari insieme, verrà costruita accanto al ponte attuale, a non più di 35 metri di distanza: vicino, probabilmente anche troppo. Il nuovo ponte potrebbe nascondere il vecchio e rovinare il paesaggio della Valle dell’Adda, elemento fondamentale. "Non nascondo un po’ di apprensione anche da parte dei nostri partner – ammette Torchio – Per questo abbiamo commissionato uno studio per conoscere in quali altri casi e dove ci siano nuove opere che interferiscono con i siti Unesco, in modo da dimostrare che ci sono dei precedenti".

Il ponte di Paderno è stato costruito a tempo di record tra il 1887 e il 1889. Un’opera ciclopica: è lungo 260 metri e alto 85. Pesa più di 2.500 tonnellate ed è tenuto insieme da 100mila chiodi ribattuti. I plinti e i contrafforti di sostegno sono costituiti da oltre 5mila metri cubi di pietra di Moltrasio e 1.200 di granito di Baveno. Unisce le province di Lecco e Bergamo.