
Alternativa al San Michele. Si pensa a un ponte unico da costruire entro il 2030
Un ponte unico. Sopra il piano viario su cui transiteranno fino 14mila veicoli al giorno rispetto ai 5.700 attuali; sotto la linea ferroviaria, a doppio binario, su cui passeranno 68 treni, invece dei 40 di oggi, che passeranno pure dalla futura nuova stazione di Orio al Serio. Verrà costruito a 30 metri di distanza dall’attuale San Michele, di cui prenderà il posto. Gli ingegneri di Rfi ieri mattina in Commissione regionale Territorio hanno presentato ai sindaci del Meratese e dell’Isola Bergamasca tre ipotesi progettuali per rimpiazzare il ponte di Paderno d’Adda, che dovrà essere dismesso entro il 2030 e resterà un monumento di ingegneria candidato a diventare una meraviglia dell’umanità, perché non reggerà oltre, nonostante sia stato completamente ristrutturato tra il 2018 e il 2020.
L’opzione ritenuta migliore è appunto quella di un nuovo ponte unico, poco più a valle di quello attuale, finito di costruire nel 1890 su cui potranno passare anche mezzi pesanti e i treni viaggeranno su due binari, uno per direzione, fino ad una velocità di 90 chilometri orari. Si tratta in qualche modo di una scelta obbligata, perché poco più a sud, le sponde dell’Adda sono interessare da una frana instabile che si estende per un chilometro quadrato e ha una profondità di una ventina di metri. Inoltre la soluzione permetterebbe di mantenere le attuali stazioni di Paderno e di Calusco d’Adda. Dovranno essere scavate nuove gallerie ferroviarie di accesso e abbattuti alcuni immobili. Soprattutto però aumenterà notevolmente il traffico, che è la preoccupazione maggiori del primo cittadino di Paderno Gianpaolo Torchio, e dei colleghi di Robbiate Danilo Villa e Merate Mattia Salvioni, che vorrebbero opere compensative. Si stima che il nuovo ponte costerà 356 milioni di euro. Per realizzarla occorreranno 5 anni.
"È un’infrastruttura che servirà a tutta la mobilità regionale", spiega Claudia Maria Terzi, assessore lombardo alle Opere pubbliche. "La presenza allo stesso tavolo di assessore e consiglieri regione, amministratori locali e tecnici di Rfi – commenta Jonathan Lobati, presidente della commissione – ha permesso di approfondire la situazione e di evidenziare criticità ed esigenze del territorio. Continueremo a favorire l’incontro tra le parti e a monitorare lo sviluppo del progetto".