Mandello, insulti razzisti e liti: campo sportivo chiuso dal sindaco

Mandello del Lario, accesso “blindato” dopo le scintille tra genitori sugli spalti

Il campo sportivo a Mandello

Il campo sportivo a Mandello

Mandello del Lario (Lecco) -  A Mandello l’arbitro durante le partite di calcio serve più sugli spalti che in campo, per cercare di tener buoni tifosi e genitori che a ogni partita riescono a tirar fuori il peggio di sé.

Era accaduto la scorsa settimana con un petardo esploso sulle tribune e uno spettatore che si era preso una sassata su un braccio, sabato è stata la volta dei cori razzisti rivolti a un paio di giocatori mentre in campo i ragazzi del Mandello erano impegnati contro lo Zanetti, una delle squadre di Lecco, nella categoria under19. Per far tornare sereni gli animi sono dovuti intervenire anche i carabinieri, così il sindaco Riccardo Fasoli, che già la scorsa settimana aveva minacciato provvedimenti seri, ha deciso di passare ai fatti.

«Mi chiedo cosa stia succedendo a un po’ tutti i frequentatori del nostro campo sportivo – dice Fasoli –. Capisco l’agonismo, gli sfottò, ma non gli insulti razzisti, battibecchi e scontri tra giocatori e genitori con intervento dei carabinieri. Mi vergogno io ma spero anche gli autori".

Per dare una calmata ai bollenti spiriti l’amministrazione ha deciso di far giocare le partite a porte chiuse, dando seguito all’avviso che era stato pubblicato su un cartello affisso all’ingresso del centro sportivo già dalla scorsa settimana. "Il calcio è lo sport che più di tutti attira il pubblico, ma soprattutto i nostri ragazzi, che hanno la fortuna di praticarlo in questo luogo – aveva ammonito il sindaco – L’area, gestita dalla Polisportiva Mandello, è di proprietà comunale. Per rispetto di tutta la cittadinanza e dei giovani frequentatori va utilizzata in maniera positiva, per divertirsi e per far crescere i nostri giovani con spirito agonistico, educazione e rispetto.

Diverse sono state negli anni le segnalazioni di insulti, bestemmie, ingiurie da parte degli spettatori anche durante gli incontri giovanili. Spesso a farne le spese sono giovani giocatori o giovanissimi direttori di gioco. Il culmine è avvenuto alla partita del 19 febbraio con l’esplosione di un ordigno non meglio identificato che ha colpito uno spettatore. Questi comportamenti negativi non saranno più tollerati. Qualora si verificassero saremo costretti a imporre lo svolgimento delle gare a porte chiuse".

Così ieri la sfida tra le prime squadre del Mandello e lo Zanetti si è svolta senza pubblico.