Terrore sui treni della Lecco-Milano: 11 anni alla banda del machete

Condannati i quattro giovani extracomunitari protesgonisti di una notte di violenza tra Lecco e la Brianza

Uno dei frame delle telecamere di videosorveglianza sul treno

Uno dei frame delle telecamere di videosorveglianza sul treno

Lecco, 21 marzo 2024 – Il capo della banda del machete che aveva terrorizzato Lecco la scorsa estate e due suoi complici sono stati condannati a complessivi 11 anni di reclusione al termine dell’udienza preliminare di ieri. Invece il quarto componente della banda ha scelto il dibattimento.

I quattro, in carcere per i fatti accaduti a Lecco e sui treni tra Lecco e Milano Porta Garibaldi il 6 luglio scorso, sono comparsi ieri in tribunale a Lecco e dovevano rispondere di rapina, lesioni aggravate, porto abusivo d’armi e anche di interruzione di pubblico servizio. Il 6 luglio 2023 in piazza Diaz a Lecco era scoppiata una lite e la banda dei quattro aveva minacciato un giovane, poi saliti sul treno avevano rapinato e ferito un minorenne che si è era rifugiato nella toilette e chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Il ragazzo riportò ferite giudicate guaribili in 10 giorni. Il treno venne fermato alla stazione di Olgiate, agenti della Polfer e Carabinieri, fermarono il capo della gang Manes Kridira, 25enne, originario della Costa d’Avorio, e un complice. I due avevano il telefonino e il borsello del minorenne ferito, mentre il machete con una lama da 40 centimetri è stata rinvenuto in una carrozza.

Il treno rimase fermo tre ore alla stazione di Olgiate Molgora prima di ripartire per Milano. Gli altri due vennero rintracciati, uno alla stazione di Milano Porta Garibaldi e l’altro sul lungomare di Riccione proseguita sul treno tra Lecco e Milano. Ieri l’udienza preliminare nei confronti dei quattro extracomunitari, originari del Togo, Burkina Faso e Costa d’Avorio, con un’età tra i 20 e il 25 anni.

Gli avvocati Alessandra Carsana e Simona Bove hanno scelto il rito abbreviato per i loro assistiti, mentre il capo della banda ha scelto il patteggiamento. Il giudice Paolo Salvatore ha inflitto 5 anni di carcere al 25enne capo della banda, mentre ai due - A.O., 23enne originario della Costa d’Avorio, e al 22enne O.R, originario del Burkina Faso - che hanno scelto il rito abbreviato sono stati inflitti rispettivamente 3 anni e 2 mesi e 2 anni e 10 mesi. Il terzo complice, 20enne, assistito dall’avvocato Marcello Perillo, è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà il 14 maggio.