
Stazione Porta Venezia
Milano, 30 luglio 2018 - Un viaggio in solitaria tra le linee ferroviarie più disastrate. Abbiamo condiviso per qualche ora l’inferno che le passeggere lombarde sono costrette a vivere ogni giorno. È bastato, nel fine settimana, salire su e giù su due linee del passante e un regionale, per incontrare personaggi pericolosi. O attendere a lungo treni soppressi tra stazioni inospitali. L’itinerario, fissato a Milano Rogoredo nel tardo pomeriggio di sabato, è partito nel peggiore dei modi. Con una cancellazione, annunciata all’ultimo minuto, del treno della suburbana S1 per Saronno, atteso alle 17.27 sul primo binario. La stazione, invasa da tossici questuanti (di soldi o sigarette) non è certo un posto rassicurante. "Se fossi una donna ci penserei due volte a venire qua" ammonisce Tiziano Tigulio, pendolare della Saronno-Lodi. Un altro viaggiatore, Andrea Candido, ammette che il problema dei drogati esiste, ma propone: "Sarebbe utile avviare programmi di recupero per questi ragazzi, lasciati abbandonati a sé".
Sulla corsa successiva delle 17.57 sale con noi un ragazzo trasandato che trascina con sé un povero cane. Chiede a tutti 50 centesimi. Scende a Porta Venezia e qui, probabilmente non soddisfatto dalla colletta, inizia a prendere a calci tre distributori automatici con l’intento di scassinarli. Altro che vittima. Lo abbandoniamo al suo destino per fare solo qualche fermata con la linea S6 e raggiungere Forlanini. Qui incrociamo un’altra linea: la famigerata S9. Che sia la peggiore lo ha certificato la stessa Trenord, in occasione del consiglio regionale del 22 maggio. Secondo la società, in termini di numerosità e ripetitività degli episodi di delinquenza, il record non invidiabile è proprio quello Saronno-Milano-Albairate. A seguire la S8 (Milano-Carnate-Lecco), la S7 (Lecco-Monza-Milano) e la Milano-Mortara. La carrozza su cui viaggiamo, da Porta Romana verso Saronno, è di nuova generazione, con aria condizionata, e sul treno c’è l’area "Save and queit on board" con telecamere di sorveglianza e due pulsanti di emergenza per mettersi in contatto con l’equipaggio che però non vediamo mai passare. "I capitreno hanno paura. Soprattutto dopo l’aggressione col machete al collega (a Villapizzone l’11 giugno 2015) dopo un banale controllo dei biglietti. Le multe poi non le possono fare. Molti stranieri si dichiarano privi di documenti", racconta Sonia De Boni, abbonata alla linea da 4 anni. Questa direttrice passa accanto al Parco delle Groane, l’"oasi dello spaccio". Ma i pusher africani, stando al racconto della pendolare, sono presenti anche nelle stazioni brianzole e sui treni.
"Spaccio a cielo aperto tra i binari, soprattutto a Monza, ma anche a bordo» assicura. Arriviamo così al capolinea di Saronno. Qui sale, sul treno per Albairate, un altro tossico con un sacchetto pieno di coperte: passa il tempo a coprirsi le mani con i cerotti. Poi va in bagno e ci resta per il resto del tragitto. Domenica mattina, ancora disagi sulla Milano-Mortara: quattro treni soppressi. "Hanno rotto quattro finestrini di notte ad Alessandria, il treno è a Fiorenza per la manutenzione" rivela un dipendente Trenord. A Milano Porta Genova la gente è esasperata non solo per la corsa delle 11.42 saltata. Per sedersi sulle rare panchine si arriva a litigare. Altri si mettono sulle scale del sottopassaggio. Daria Nagras, pendolare da 10 anni: "I ritardi sono frequenti. Le donne corrono in più rischi per la loro sicurezza vista la “fauna” a bordo. L’ultima corsa alle 22.42 è off limits".