
L'enorme frana di 23 anni fa: ora la frazione di Bindo torna ad avere paura
Cortenova (Lecco) – La frana di Bindo a Cortenova resta un’osservata speciale: si muove ancora e sempre più in fretta. A distanza di quasi 23 anni da quella notte tra fine novembre e inizio dicembre 2002, quando un versante di montagna travolse parte di Bindo, frazione di Cortenova, distruggendo 13 abitazioni, 7 aziende e parte della Sp 62 della Valsassina, stravolgendo l’esistenza di quasi 400 sfollati, lo smottamento continua a far paura.

"Il dissesto nell’ultimo anno ha mostrato segni di accelerazione”, avvertono i tecnici di Arpa Lombardia, che hanno terminato un intervento di implementazione della rete di monitoraggio, installando nuovi strumenti automatici in grado di funzionare in ogni condizione meteo. “Il dissesto è monitorato dal 2003, in seguito agli importanti eventi che provocarono un crollo di massa che coinvolse la frazione di Bindo, oltre a quattro colate detritiche lungo la valle del torrente Rossiga, che interessò l’abitato di Galera – spiega Arpa –. L’area instabile è costituita da un ammasso di paleofrana con estensione di circa 110 ettari e un volume di oltre 40 milioni di metri cubi. In questi anni gli spostamenti di questa enorme massa detritica sono stati dell’ordine di 5-10 centimetri all’anno, con picchi annuali di 15-20”.
Per tenere d’occhio il dissesto è stata allestita una rete topografica superficiale di 30 prismi riflettenti, una colonna inclinometrica con 6 sonde biassiali, 2 colonne multiparamentriche, 5 piezometri, 4 antenne gps, una stazione meteo e una telecamera a controllo remoto. I dati automatici ottenuti sono 1.120.000 all’anno, a cui si aggiungono le misurazioni manuali dei tecnici del Centro regionale di monitoraggio Frane e dissesti di Arpa.