Lecco, 6 dicembre 2024 – San Nicola a Bari. San Nicolò a Lecco. Diverso nome, stesso santo patrono, quello dei naviganti, di mare come a Bari, di lago a Lecco. E proprio a San Nicolò è dedicata la grande Basilica del centro di Lecco, dov'è conservata la Manna di San Nicolò, così com'è celebre la statua che lo raffigura, posizionata nella zona della Punta Maddalena e donata dai parrocchiani della Basilica al prevosto Monsignor Giovanni Borsieri nell'anno in cui celebrava il venticinquesimo di presenza pastorale in città (1955). La statua è stata poi restaurata nel novembre 2013 dal maestro Giacomo Luzzana di Civate.
La tradizione delle mele rosse
Il patrono San Nicolò, come da tradizione, segna l’ingresso dei lecchesi nelle festività natalizie. Il simbolo della festa sono i “pòm”, le grandi mele rosse. La tradizione locale vuole che il mattino del 6 dicembre ogni bambino trovi al suo risveglio una mela rossa, per ricordare la storia di San Nicolò che aiutò tre bambini molto poveri, senza nulla da mangiare, donando loro tre mele che durante la notte diventarono d’oro.
Messa solenne e concerto
Oggi, alle 18.30 ci sarà la messa solenne e, a seguire, alla sera alle 21, un concerto. Musica in concerto con i cantori dell'Accademia corale di Lecco poi anche sanato sera in basilica.
I Nicolini d’oro
Ma i festeggiamenti sono iniziati prima: qualche giorno fa sono stati consegnati i Nicolini d'oro, le benemerenze civiche in occasione della festa patronale cittadina. Tre i premiati: Mariuccia Buttironi, 87 anni, del rione Olate, anima dell'associazione Rete Radié Resch, un'associazione di solidarietà internazionale fondata nel '64; Renato Milani, 62 anni, dal 2016 Cavaliere della Repubblica, presidente del Coordinamento provinciale di Telethon; padre Norberto Pozzi, sacerdore carmelitano scalzo di 72 anni, missionario in Centrafrica, dove l'anno scorso ha perso una gamba in seguito all'esplosione di una mina.
La Sacra Conversazione di Pietro, opera del Perugino
Ieri pomeriggio, invece, c’è stato il taglio del nastro del nuovo Capolavoro per Lecco, la Sacra Conversazione di Pietro, opera del Perugino, il divi pittore, vissuto tra il 1448 e il 1523. Custodita nella Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia, la grande tavola dipinta a olio (misura 134x178 centimetri) sarà esposta in città fino al 2 marzo. “Viviamo in un periodo di grandi affanni e forti tensioni, che sembrano spesso travolgerci – ha sottolineato monsignor Bortolo Uberti, prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario che da sei anni a questa parte organizza l’evento -. La crisi economica internazionale, che soprattutto in Europa si fa sentire in modo particolarmente acuto, anche nella nostra provincia tocca un numero sempre maggiore di famiglie. Le guerre in Ucraina e nel Vicino Oriente non accennano a placarsi, coinvolgendo e colpendo popoli interi. Nel nostro Paese cresce la violenza, anche tra i giovani, e spesso sfocia tra le mura domestiche nell’abuso dell’altro e nel femminicidio. In questo contesto negativo si colloca il Natale, l’annuncio della nascita di Gesù che rappresenta un segno di speranza per tutti, credenti e non credenti”. Proprio la natività è al centro dell’opera che Pietro di Cristoforo Vannucci, meglio noto come Perugino, dipinse nel 1500 nel pieno della sua maturità artistica. Al centro della pala è ritratta la Madonna con il Bambino sorretta da un volo di angeli e accompagnata da quattro santi, sullo sfondo alcune colline e le rive di un lago.