Non so voi, ma io quando entro in auto nelle ore centrali della giornata mi ritrovo ad accendere l’aria condizionata per non impazzire di caldo. Ho fatto il cambio armadi dieci giorni fa e solo la pigrizia mi impedisce di tirare fuori di nuovo sandali e pantaloni corti. Insomma, non so a voi, ma a me leggere di termosifoni accesi oggi, con i 26 gradi di Milano, mi suona stranissimo. E mi fa venire ancora più caldo. Per fortuna al Comune di Milano sono più pragmatici di me (e di voi?) ed esiste già un’ordinanza del sindaco che stabilisce la data a partire dalla quale si può avere il riscaldamento in casa e negli uffici: 22 ottobre, sette giorni dopo la data fissata per legge. Ma va bene, eh, perché se tanto ci dà tanto quest’estate ottobrina terminerà di botto e passeremo dalla maglietta al cappotto nel giro di un niente e allora sì che apprezzeremo la pragmatica ordinanza sindacale. Però è vero signora mia, non ci sono più le mezze stagioni. Solo quelle intere e sono pure ostinate.
Editoriale e CommentoQuelle stagioni intere e ostinate
Quelle stagioni intere e ostinate
Mentre a Milano ci sono 26 gradi, un’ordinanza fissa la data per l’accensione dei termosifoni. Un’azione che sembra lontana anni luce
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