Per la Chiesa Ambrosiana l’8 luglio è il giorno in cui si celebra Sant’Ampelio, uno dei vescovi più misteriosi di Milano, che resse la diocesi tra il 665 al 672. Un vescovo del quale sono arrivate fino a noi poche e sommarie informazioni. Non si conosce la data di nascita, non si conosce cos’abbia combinato prima di diventare vescovo, non si sa nemmeno come morì. Di lui sappiamo, in pratica, solo perché si chiamasse così: il vero nome è ignoto, ma è passato alla storia come Ampelio prendendo in prestito il greco “ampelios”, che significa “vite” e per estensione “vino”. Pare infatti che le sue prediche producessero una sorta di ebbrezza in chi le ascoltava. Il suo nome è poi legato a un celebre episodio di cronaca dell’antichità meneghina, nonché trasloco tra i più sanguinosi della storia: la Traslazione dei corpi santi nell’altare di San Simpliciano (una delle chiese più antiche della città, oggi nota soprattutto come scenografico fondale agli aperitivi in Garibaldi) nel 1517.
Nel giugno di quell’anno i monaci benedettini appena trasferiti in San Simpliciano, eseguendo dei lavori nella basilica, trovarono delle casse con le reliquie di una decina di vescovi milanesi del passato, tra cui, appunto, il nostro Ampelio. Le reliquie vennero sistemate in nuove casse e posizionate in un nuovo altare. La traslazione fu accompagnata da una cerimonia molto partecipata, rovinata però da quella che oggi chiameremmo bomba d’acqua, mentre le cronache del tempo definirono “terribile tempesta di pioggia”. Durante il violento temporale un fulmine colpì il campanile della chiesa. Proprio come accade in ‘Ritorno a Futuro’: lì era l’orologio del municipio, qui la torre delle campane (che avevano più o meno la stessa funzione). Nel film di Robert Zemeckis, la saetta può essere interpretata – da chi ci crede – come una sorta di manifestazione della provvidenza, a Milano invece venne giudicata come cattivo, cattivissimo, presagio. Così, mentre nella pellicola il fulmine permette a Marty McFly di tornare a casa, nella Milano del 1517 scatenò una caccia alle streghe. Ne furono rastrellate sette, che il 4 agosto vennero infine bruciate sul rogo. E noi che ci lamentiamo per le strade allagate...