Divertimento notturno, commercio e vivibilità possono coesistere: Milano ci crede. A mettere pace nelle tormentate notti dei residenti delle “zone calde” del centro sarà un regolamento ad hoc, approvato in giunta, ma che deve passare al vaglio del Consiglio comunale.
Primo step: la mappatura della città per individuare gli “indici di criticità” delle zone assediate dal popolo della notte. Diciassette quelle riconosciute, dove l'amministrazione potrebbe contingentare nuove aperture per evitare di dover risarcire le notti in bianco dei residenti (come avvenuto a Brescia dopo la condanna della Cassazione): Duomo-Arco della Pace, Ticinese, Darsena, Navigli, Tortona, Nolo, Corso Como-Gae Aulenti, Garibaldi, Brera, Isola, Lazzaretto, Melzo, Sarpi, Bicocca e Leonardo da Vinci.
Ma per 17 “zone rosse” individuate ce ne sono altre “verdi” dove la giunta Sala intende dare il via libera alla movida in funzione antidegrado, come in piazza Duca d’Aosta. Al momento è soltanto un’ipotesi, quel che è certo, invece, è che dai prossimi mesi i drink saranno decisamente più salati per chi non rispetterà le regole.