MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Malamovida nel mirino: ecco quali sono le “zone rosse” di Milano

Regolamento entro l’anno e no a nuovi locali nelle aree critiche. Granelli e Cappello: "Più divieti dove serve". L’assessora Riva: "Eventi in piazza Duca d’Aosta contro il degrado, cerchiamo sponsor"

Movida a Milano

La malamovida finisce nel mirino del Comune. La Giunta ieri mattina ha approvato alcune linee di indirizzo per contrastare gli effetti negativi della presenza del popolo della notte in 17 aree della città: Duomo; Arco della Pace; Ticinese/Darsena/Navigli/Tortona; Nolo; Como/Gae Aulenti/Garibaldi/Brera; Isola; Lazzaretto; Melzo; Sarpi; Bicocca; Leonardo da Vinci.

L’obiettivo principale dell’esecutivo di Palazzo Marino è far approvare in Consiglio comunale un regolamento dei pubblici esercizi che sancisca lo stop all’apertura di nuovi locali nelle zone più critiche, dove le proteste dei residenti hanno portato persino a denunce in Tribunale per inquinamento acustico e disturbo delle quiete pubblica. L’assessore alla Sicurezza Marco Granelli prevede che "il regolamento sarà approvato in Consiglio comunale entro l’anno e, di fatto, sarà pienamente operativo per la prossima estate".

L’assessora allo Sviluppo economico Alessia Cappello spiega che "la città sarà divisa in zone per individuare le aree più critiche per la malamovida e quelle dove invece la movida può essere stimolata". Una divisione molto probabilmente per colori – rosso, giallo e verde come il semaforo? – per decidere dove applicare le regole più dure (stop all’apertura di nuovi locali e limiti stringenti per i dehors all’aperto) e dove invece incentivare l’apertura di nuovi locali. In più ci saranno sanzioni accessorie per multare chi non rispetta le nuove regole.

Non solo. Palazzo Marino potrebbe anche decidere di modificare gli orari di chiusura per la somministrazione di bevande e l’apertura dei dehors esterni. In questo senso c’è già un modello ultrarestrittivo, frutto di una serie di sentenze del Tar e del Consiglio di Stato: le regole applicate in corso Garibaldi, dove i locali non possono somministrare bevande dalle 22 in poi a chi non è già seduto a un tavolo e alle 24 scatta l’orario di chiusura dei dehors.

Non è detto che questo sarà il modello esatto previsto nel regolamento dei pubblici esercizi per le zone più problematiche della movida, ma è un riferimento che il Comune prende in debita considerazione. In fondo, come ammette lo stesso Granelli, la svolta anti-movida selvaggia da parte di Palazzo Marino prende spunto anche dalle sentenze dei Tribunali di Torino e Brescia che hanno dato ragione ai cittadini che hanno denunciato le amministrazioni locali per inquinamento acustico e disturbo della quiete pubblica. Come in via Lecco, nel cui caso però si aspetta ancora una sentenza da parte del Tribunale di Milano. Problemi esplosi a causa di questi numeri: a Milano, dal 2003 al 2022, gli esercizi pubblici sono aumentati del 58%, quasi 10 mila in più in dieci anni. Un boom.

La Giunta, intanto, conferma che l’ordinanza antivetro scattata lo scorso 10 giugno – un mese e 20 giorni prima rispetto alle estati scorse – sarà prorogata oltre l’attuale data di scadenza, il 9 luglio, e con il nuovo regolamento quei divieti non saranno applicati solo nei mesi estivi. "Quelle regole diventeranno strutturali e potranno essere applicate per una buona parte dell’anno – anticipa Granelli –. Ormai la città vive all’aperto anche in mesi non tradizionalmente estivi: da marzo a ottobre". Di quali divieti stiamo parlando? In tutte le aree sopracitate, dalle 22 alle 5, è in vigore il divieto di vendere o somministrare cibi e bevande da asporto in bottiglie e contenitori di vetro o in lattina.

Dalla malamovida alla movida da incentivare per scacciare il degrado. Il Comune intende realizzare un palinsesto di appuntamenti in grado di valorizzare piazza Duca d’Aosta, l’area davanti alla Stazione Centrale, per il 2023-2024. Le linee di indirizzo per l’individuazione di sponsor tecnici che propongano e realizzino le attività sono state approvate ieri mattina dalla Giunta. L’assessora al Turismo Martina Riva sottolinea che "attraverso questa ricerca di sponsorizzazioni, vogliamo ridare dignità a piazza Duca d’Aosta e a tutta l’area della Stazione Centrale e trasformare quello che oggi sembra diventato, specie in alcune ore, un ’’non luogo’’ in un grande playground metropolitano, sempre attivo, sempre vitale, sempre popolato da eventi".

Nelle prossime settimane sarà aperta una procedura ad evidenza pubblica per la selezione degli sponsor. Al bando potranno rispondere soggetti pubblici e privati, istituzioni pubbliche, imprese private, fondazioni, associazioni, soggetti del Terzo settore.