È la rivincita dei nonni. Prima il ristorante milanese che pubblica sui social un offerta di lavoro dai toni precisi: “Nonna, meridionale, over 65, abilissima a raccontare ricette ’diversamente settentrionali’ e a trasmettere l’atmosfera conviviale e genuina delle case del Sud Italia”. Poi il 94enne che ha salvato una vicina di casa dallo stupro, immobilizzando il bruto, uno statunitense che le si era intrufolato in casa, e tenendolo sotto tiro con la propria scacciacani. Il coinquilino che tutti vorrebbero avere verrà premiato nei prossimi giorni dal presidente della Regione Lombardia. Ma c’è anche il pensionato che ha riempito una buca in strada, dove le persone inciampavano, e che è stato multato dal Comune di Barlassina per non essersi limitati ai fatto propri. Un uomo per cui, se nessuno ci ha ancora pensato, sarebbe il minimo lanciare una sottoscrizione popolare. Insomma, la tanto vituperata terza età rialza la testa e si rende protagonista (anche in modo pratico) nel coprire i vuoti lasciati dai giovani. Perché la considerazione è sempre la stessa: un tempo erano considerati i depositari della saggezza e della conoscenza. Oggi, troppo spesso, inutili relitti del passato. Almeno fino a quando servono.
Editoriale e CommentoChiome d’argento alla riscossa
Chiome d’argento alla riscossa
Tre esempi di anziani chiamati dal caso (o dalla necessità) a colmare i vuoti nel quotidiano
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