GIANLUCA BOSIA
Editoriale e Commento

I lupacchiotti e la faccia green della Lombardia

Quattro cuccioli avvistati sulle Orobie, in provincia di Bergamo. Il segnale di un ambiente ancora ben conservato

Quattro lupacchiotti nelle Orobie. E con loro madre e padre. Il primo branco della Bergamasca che si muove in un’area vasta che va dall’alta Valle Seriana alla Val di Scalve, compreso il Pizzo della Presolana. I piccoli hanno pochi mesi di vita e sono stati scoperti grazie alle fototrappole della Polizia Provinciale. Prima di gridare “al lupo al lupo” e parlare di massacro prossimo futuro di bovini, ovini ed equini è bene almeno leggere quello che scrive la Provincia di Bergamo: “i lupi sono responsabili di una decina di predazioni di capi di allevamento, in particolare capre durante l’estate tra la Valzurio e la Valle di Scalve e alcune pecore qualche giorno fa ad Ardesio”. Il tutto a fronte di almeno 10mila potenziali prede presenti nel territorio. Per chi perdesse un capo per colpa dei lupi la Regione Lombardia, prevede comunque degli indennizzi.

Ma lasciamo da parte la polemica sulla pericolosità o meno dei dei lupi. Soffermiamoci invece sulle parole di Matteo Copia, che di professione non è animalista-ambientalista ma Comandante della Polizia provinciale bergamasca: “il ritorno dei grandi predatori quali lupo e orso sono comunque un indicatore biologico sinonimo di un territorio ben conservato e in buona salute, sotto l’aspetto naturalistico e della biodiversità”. Ovvero c’è una Lombardia che mantiene la sua purezza nonostante i tanti pessimi record di indicatori ambientali come qualità dell’aria, dell’acqua o consumo del suolo. E questa Lombardia super green non può non piacere a tutti indipendentemente dai lupi.