Quella foto – rilanciata dal sindaco di Milano Giuseppe Sala su Instagram – richiama alla memoria analoghi scatti, entrati nella storia d’Italia. Teo, 10 anni, “armato” di scopettone e stivaloni di gomma, ripulisce l’asfalto di via Sebenico, all’Isola, invaso da acqua e detriti dopo l’esondazione del Seveso. Il ragazzino ci ricorda gli “angeli del fango” che nel 1966 salvarono opere d’arte e libri antichi, patrimonio della Firenze colpita da una devastante alluvione, così come i loro nipoti che l’anno scorso liberarono le strade e le case dell’Emilia Romagna, prostrata da giorni di pioggia. Belle cartoline di un’Italia, quella dei giovani, che spesso finisce sui media per motivi opposti, dagli episodi di bullismo alle scorrerie di branchi organizzati.
Editoriale e CommentoL’angioletto del fango
L’angioletto del fango
Il piccolo Teo, armato di scopettone per ripulire il quartiere dopo l’esondazione del Seveso, ci ricorda altri esempi di solidarietà giovanile
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