Milano non è (ancora) a misura di ciclista. Se è vero che il Comune sta impiegando risorse importanti per potenziare la mobilità sostenibile (ne è un esempio il progetto che trasformerà corso Buenos Aires in un’arteria verde), muoversi in città con biciclette o monopattini, ora come ora, equivale a scommettere ogni giorno sulla propria vita.
Lo dimostrano i tre gravi incidenti degli ultimi giorni: il primo in via Melchiorre Gioia, dove un rider è stato travolto sulla ciclabile, il secondo, mortale, a Ponte Lambro e infine il terzo in viale Corsica, dove un 89enne in bici è stato travolto da una moto e lotta tra la vita e la morte. Tre incidenti da domenica sera a mercoledì, la media è quasi di un ciclista investito al giorno.
Se davvero Milano pensa di poter raggiungere le zero emissioni entro il 2030 (questo prevede il “Climate City Contract” sottoscritto da Palazzo Marino lo scorso 5 maggio) servirà un cambio di passo. Al momento, tra il dire e il fare c’è un mare di ciclisti travolti.