Spread in calo e mutui sulla prima casa: si risparmiano oltre 15.000 euro

Le banche in questo momento applicano tassi estremamente bassi e la surroga può far risparmiare molti soldi

Mutui, soldi e case

Mutui, soldi e case

Milano 16 febbraio 2021 - Quanto vale un punto di spread per le tasche degli italiani? Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, ormai citato con enfasi anche dalla massaia di Voghera ogni qualvolta si fa una discussione politico-economica, che effetti "reali" ha sulle famiglie? Proviamo a dare una risposta. Detto che risulta difficilissimo dare una valutazione secca può essere più utile ragionare sia sullo Spread che sui rendimenti dei titoli di Stato italiani. Di sicuro l'attuale situazione dei tassi e dei differenziali più generare vantaggi a chi decide di rinegoziare o surrogare il mutuo per l'acquisto di una casa.

Il mutuo sulla casa

Un primo vantaggio di uno spread basso può verificarsi per chi ha un mutuo (anche se su questo incidono diverse variabili però in qualche modo tutte riconducibili all'andamento dello spread), sempre che decida di surrogarlo. Un esempio. Consideriamo un mutuo da 200mila euro per l'acquisto di una casa acceso 5 anni fa e della durata di 15 anni. Un mutuo stipulato 5 anni fa si poteva realizzare ragionevolmente a un tasso del 2,8%. In questo caso da oggi, per i restanti 10 anni, si pagherebbero 21.800 euro di interessi. Surrogando il mutuo (generalmente cambiando banca) nei prossimi 10 anni (sui 137mila euro di capitale restanti) si potrebbe ottenere un mutuo oggi intorno allo 0,90% (ma in alcuni casi ci sono istituti di credito che arrivano oggi fino allo 0,50%). Tradotto in soldoni (tralasciando anche i risparmi di eventuali assicurazioni) vorrebbe dire 6.600 euro di interessi nei prossimi 10 anni. Un bel vantaggio perché 21.800 meno 6.600 fa 15.200 euro di risparmi in 10 anni: 1.520 euro all'anno. Non poco.

L'effetto Draghi

Da qualche giorno si registra un ulteriore discesa dello spread. Una discesa già in atto da diversi mesi ma che si è ulteriormente evidenziata con la nomina di Mario Draghi a Presidente del Consiglio dei ministri. Una sorta di effetto Draghi sulla credibilità internazionale dell'Italia. Un andamento del differenziale che si è abbassato già solamente all'ipotesi che l'ex governatore della Bce potesse diventare premier.