
Siro Badon presidente del Micam
Milano - La guerra tra Russia e Ucraina preoccupa gli operatori calzaturieri che insieme ai colleghi del settore conciario, della pellicceria e degli accessori hanno presentato ieri mattina le fiere di settore ovvero Micam Milano, Mipel, The One Milano, Homi Fashion & Jewels in programma dal 13 al 15 maggio a Rho.
Il comparto calzaturiero italiano è in ripresa. L’anno scorso infatti ha registrato un incremento del fatturato del +18,7% sul 2020 attestandosi a 12,7 miliardi di euro. Un valore però ancora inferiore all’epoca pre-covid (-11% rispetto al 2019). È la fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici su un settore dove le griffe, con poli produttivi anche nella zona di Parabiago, trainano l’export, con le aziende che viaggiano a velocità differente e su cui c’è l’ombra gettata dallo scenario geopolitico in continua evoluzione in Ucraina.
"L’accelerazione dell’export nel quarto trimestre ha permesso al calzaturiero di archiviare il 2021 mantenendo gli incrementi a doppia cifra che avevano caratterizzato la prima metà dell’anno – ha detto il presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon – Ora il rimbalzo si fa più contenuto. Inoltre, pesa l’incognita dell’operazione militare della Russia in Ucraina. Tra i primi 20 mercati di sbocco, solo 3 hanno registrato nel 2021 un segno negativo: Regno Unito, Giappone e Corea del Sud". Dal punto di vista occupazionale, nel 2021 in Lombardia tra il 2021 e il 2020 ai è assistito ad una contrazione della cassa integrazione del 23,4% restando però sopra i livelli pre-Covid.