LUCA BALZAROTTI
Economia

Lombardia, le famiglie spendono meno: consumi in calo del 2,5% nei primi tre mesi. Colpa dell’incertezza

Mario Resca (Confimprese): con l’incertezza si preferisce il risparmio. “Milano limita i danni perché unisce affari e turismo. Le località di villeggiatura invece hanno perso tanto”

Nei primi tre mesi dell’anno consumi in calo in Lombardia

Nei primi tre mesi dell’anno consumi in calo in Lombardia

Milano – Le famiglie hanno speso meno di un anno fa. Nel primo trimestre, in Lombardia, il valore dei consumi è sceso del -2,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2024. L’aggiornamento dell’Osservatorio Confimprese-Jakala ha certificato un’ulteriore frenata che in alcuni territori della regione ha superato anche il -4%.

“I consumi sono negativi in tutta Italia già dall’ultimo bimestre del 2024 – sottolinea Mario Resca, presidente di Confimprese, l’associazione che rappresenta 450 marchi e 90mila punti vendita del settore retail –. Generalmente partono lenti nei primi mesi ma quest’anno la flessione è più marcata a causa delle forti pressioni internazionali e del clima di incertezza che inducono i consumatori al risparmio. La Lombardia, pur essendo regione virtuosa per eccellenza sia per i consumi sia per il numero di esercizi commerciali (circa 300mila), rientra tra le regioni che hanno registrato un calo in linea con la media del Paese (-2,6% a livello nazionale) e si piega alle stesse dinamiche. Il potere d’acquisto delle famiglie è su livelli bassi e i consumatori temono il ritorno dell’inflazione che fiacca i consumi e costringe ad acquistare solo i beni di prima necessità tralasciando il superfluo e i beni durevoli”.

Nell’analisi che l’Osservatorio Confimprese-Jakala riserva agli andamenti delle città di provincia si evidenziano trend in linea con quelli regionali e dell’area Nord-ovest, in flessione del -2,7%, un dato peggiore del Nord-est (-2,4%), e risultati più allarmanti. “Milano, con il calo del -1,5%, è tra le città che ha lasciato sul terreno meno punti percentuali rispetto ad altre – spiega Resca –. Il motivo è dettato dal fatto che rappresenta un polo d’attrazione non più solo per gli affari ma anche per il turismo italiano e straniero. Le città di villeggiatura e i laghi, invece, hanno sofferto maggiormente anche a causa delle condizioni meteo poco favorevoli”.

Como, città frontaliera e vicina alla Svizzera, ha subìto la flessione più consistente (-4,1%) così come Monza e Brianza (-4,2%). Negativo anche il primo trimestre di Bergamo: -3,3% dei consumi. “Un dato che azzera di fatto gli andamenti positivi registrati durante il 2024” sottolinea il presidente di Confimprese. In linea con Bergamo anche Lecco (-3,2%) e Sondrio, dove i consumi hanno perso il 3,5%, mentre Brescia (-1,7%) si avvicina al dato di Milano. La provincia lombarda con i dati migliori è Mantova che con il -0,2% chiude quasi in parità rispetto all’inizio dell’anno scorso. “La città si trova su un asse strategico che porta a Nord verso il Veneto e il Trentino e a Sud verso l’Emilia Romagna, la Toscana e la costa adriatica – spiega Resca – . È ricca di arte e monumenti storici che in questo caso hanno fatto da leva per i turisti di passaggio”.

Le località turistiche attendono di conoscere i dati di aprile, che quest’anno ha beneficiato di un lungo periodo favorevole ai consumi grazie alla vicinanza delle festività di Pasqua ai ponti del 25 Aprile e del 1° maggio. “Sarà un’utile cartina di tornasole per verificare la solidità o meno dei dati in flessione fin qui registrati, anche alla luce del permanente deterioramento della situazione internazionale – sottolinea Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – . Per il prossimo futuro occorre valutare con attenzione fattori come l’arrivo delle temperature primaverili che possono incidere sulle abitudini di consumo degli italiani, soprattutto per abbigliamento-accessori e ristorazione”.