
L'Evergrande Center di Shanghai
Una grande quantità di liquidità immessa sul mercato per evitare il crac diEvergrande. La Banca centrale cinese ha immesso un totale di 120 miliardi di yuan (circa 18,5 miliardi di dollari) di pronti contro termine per mantenere la liquidità nel sistema bancario nel mezzo della crisi finanziaria del secondo sviluppatore immobiliare del Paese oberato da 305 miliardi di debito. L'importo comprende 60 miliardi di yuan di pronti contro termine a sette giorni ad un tasso di interesse del 2,2%, e 60 miliardi di yuan di pronti contro termine a 14 giorni ad un tasso di interesse del 2,35%, secondo la People's Bank of China. Il pronti contro termine è un processo in cui la Banca centrale acquista titoli dalle banche commerciali attraverso un'offerta, con un accordo di rivenderli in futuro.
In un comunicato alla Borsa di Hong Kong, Evergrande la scorsa settimana ha ammesso di avere serie difficoltà nelle vendite di immobili, scese da 71,6 miliardi di yuan (9,4 miliardi di euro) di giugno a 38,1 miliardi di yuan (5 miliardi di euro) di agosto. Non solo: la compagnia ha dichiarato di attendersi anche per settembre un “significativo proseguimento nel calo dei contratti di vendita, con un conseguente continuo deterioramento della raccolta di liquidità del gruppo che porrà sotto grave pressione il cash-flow e la liquidità”. Una bancarotta di Evergrande - secondo Caixin - sarebbe “uno tsunami finanziario” che secondo gli analisti interpellati dal giornale cinese crerebbe appunto “la Lehman Brothers cinese”.
Secondo i catastrofisti, Evergrande potrebbe diventare la nuova Lehman Brothers della Cina. Prospettiva cupa, in tal caso, quella che circonda il gruppo di sviluppo immobiliare più indebitato di Cina, le cui difficoltà fanno temere un effetto domino nella finanza cinese. A fare il paragone tra Evergrande e Lehman Brothers, la banca il cui fallimento fu il simbolico innesco della crisi dei sub-prime del 2008-2009 è il giornale economico cinese Caixin, che ricorda come da due mesi centinaia di piccoli investitori continuino ogni giorno a protestare: temono di perdere i loro risparmi.