LUCA BALZAROTTI
Economia

La crisi è senza appello: ogni giorno liquidate 5 imprese lombarde

Nel primo trimestre 480 procedure giudiziarie, il 23% in più di inizio 2024. È il terzo incremento consecutivo dopo la fine degli aiuti post-Covid

L’ultimo atto della crisi è la liquidazione giudiziale la procedura che ha sostituito il fallimento dal luglio 2022

L’ultimo atto della crisi è la liquidazione giudiziale la procedura che ha sostituito il fallimento dal luglio 2022

Milano – Cinque liquidazioni giudiziali al giorno. Il dato medio è indicativo, ma fotografa fedelmente il ritorno a un ciclo economico che non può più contare sui sostegni straordinari messi in campo dalle istituzioni dopo il Covid. Secondo l’analisi aggiornata al 30 marzo sulle liquidazioni giudiziali realizzata da Cribis, società del Gruppo Crif specializzata nelle informazioni commerciali su aziende italiane ed estere, nei primi tre mesi dell’anno la Lombardia ha decretato di fatto la fine di 480 imprese con la procedura che, in base al nuovo Codice entrato in vigore nel luglio 2022, sostituisce il fallimento.

Si tratta dell’ultimo atto della crisi che costringe gli imprenditori insolventi, soffocati dai debiti, a ripartire il patrimonio tra i creditori. Rispetto allo stesso periodo di un anno fa, nella regione si contano un centinaio di casi in più, un incremento del 23% che segue la crescita del 12% del 2024 sul 2023: finita la sospensione delle procedure disposte dopo la crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia, le liquidazioni giudiziali hanno iniziato a correre.

Da inizio anno, in Italia, gli imprenditori esposti finanziariamente che non hanno più potuto accedere ad alcun strumento di salvataggio sono stati 2.341: uno su quattro (20,5%) è lombardo, il territorio che pesa più sull’accelerata nazionale. Seguono il Lazio, con 337 liquidazioni, l’Emilia-Romagna con 208, il Veneto con 192 e la Campania a quota 183 mentre Valle d’Aosta con 2 casi, Molise (4), Trentino-Alto Adige e Basilicata (10) rappresentano le aree con l’incidenza minore.

“L’aumento delle liquidazioni giudiziali nei primi tre mesi del 2025 riflette il perdurare delle tensioni economiche sulle imprese, legate a fattori sia strutturali sia congiunturali, come l’accesso al credito, i costi energetici e l’instabilità geopolitica che soprattutto negli ultimi mesi, dall’insediamento alla presidenza di Trump, ha alimentato l’incertezza per le aziende – commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis –. Tutti questi fattori esogeni posizionano le imprese in un contesto complesso, in cui la capacità di adattarsi a repentini cambiamenti diventa cruciale per rimanere resilienti”.

In provincia di Milano le liquidazioni giudiziali sono state 228 nei primi tre mesi. Seguono Brescia con 56, Bergamo con 44 e Varese con 30 davanti a Monza e Brianza con 28. A Como il trimestre si è chiuso con 20 procedure, 19 a Cremona, 17 a Mantova e Pavia. Lodi con 12 casi, Lecco con 5 e Sondrio con 4 sono state le meno penalizzate. Guardando ai settori, invece, i più in difficoltà sono stati commercio e servizi.