PIERO DEGLI ANTONI
Cultura e Spettacoli

Vanni De Luca: il vero prodigio è la memoria

Il mentalista al Teatro Manzoni. Viene da Pavia, ha 29 anni, ed è specializzato in una branca laterale dell’illusionismo

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Milano,29 gennaio 2017 - Riesce a risolvere il cubo di Rubik, e a comporre un Sudoku, mentre recita la Divina Commedia a memoria. Tutto contemporaneamente, in due minuti. “Prodigi”, proprio come il titolo del suo spettacolo. Lui si chiama Vanni De Luca, viene da Pavia, ha 29 anni, ed è specializzato in una branca laterale dell’illusionismo. Per comodità lo chiamiamo mentalista, anche se la sua forza è la memoria. «Mi sono appassionato 5 anni fa, quando ho incontrato un amico torinese che sapeva la Divina Commedia a mente. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto poterlo fare anche io, e mi sono messo a studiare». Un lavoro duro: Vanni si allena otto ore al giorno: «Appena sveglio comincio a recitare ininterrottamente la Divina Commedia». Non ritiene di aver doti particolari: «Si tratta solo di allenamento. Ho imparato a dividere in tre la mia mente, una zona per ogni compito da svolgere». A scuola - un istituto tecnico industriale - andava “discretamente male”. Il segreto è vecchio di secoli: poiché l’80% della memoria umana è di tipo visivo, bisogna associare qualsiasi cosa che si vuole ricordare a un’immagine sorprendente e dinamica. Ricordando l’immagine, ricorderemo anche il resto. Vale anche per i numeri: basta associare una cifra a un suono, comporre una parola, associare un’immagine a quella parola, poi collegare varie immagini in una storia bizzarra e saremo in grado di ricordare una sequenza anche consistente di numeri.

Vanni De Luca è capace di tutto: gli dite una data qualsiasi indietro fino al 1800 e lui in pochi istanti saprà dirvi che giorno della settimana era. Gioca una partita a scacchi bendato. Studia una rivista completa in tre ore: se gli dite il numero della pagina saprà ripetervi a grandi linee cosa c’è scritto. Come fa? «Fotografo mentalmente ogni pagina, poi la leggo assegnandomi un tempo massimo di due minuti. Vi sembra poco? Fate la prova e vedrete che due minuti - senza cellulare, senza pc, senza televisione - sono tantissimi». Oppure potete leggere una frase e lui vi dirà il numero della pagina. Non basta: Vanni è anche fachiro e telepatico: «Ho praticato a lungo la meditazione e il training autogeno per raggiungere il completo controllo del corpo. Posso rallentare il battito del cuore, dominare il dolore, camminare sui vetri». E pensare che sperava di diventare una promessa del judo: a 18 anni un infortunio alla spalla gliel’ha impedito per sempre, così ha deciso di sviluppare un altro “muscolo”, il cervello. Ultimamente la magia - un genere teatrale in declino fino agli anni Duemila - sta riprenendo quota. Come mai? «C’è una grande voglia di stupirsi, tutti noi vorremmo tornare bambini, e la magia produce proprio questo effetto. Io mi ispiro ai grandi del passato, e credo che lo spettacolo abbia anche un effetto educativo: io non sono nato con la camicia, mi sono impegnato duramente e ce l’ho fatta. Non ho un talento particolare: solo la costanza di impegnarmi in qualcosa.»

Lunedì e martedì alle 20.45 al Teatro Manzoni (via Manzoni).