
"L.o.v.e.", il celebre dito medio esposto davanti alla Borsa di Milano da Maurizio Cattelan
Nato per provocare, colpire l’immaginazione, schiaffeggiare perbenismo e luoghi comuni e portare l’arte fuori dai musei. Maurizio Cattelan è l’artista italiano probabilmente più famoso e discusso al mondo in questo momento e di lui si è tornati a parlare per l’installazione “One” a Bergamo: la riproduzione di un bambino in cima alla statua di Giuseppe Garibaldi nella rotonda dei Mille dove si è diffuso anche un certo panico prima di scoprire di essere di fronte a una delle opere della mostra “open air” Seasons, visibile fino al 26 ottobre.

Il personaggio
Nato a Padova nel 1960 e formatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, Cattelan è, come detto sopra, conosciuto per le sue opere che sfidano le convenzioni, stimolando riflessioni profonde sul mondo dell’arte, sulla società, sulla cultura e sulla storia, come nel recente caso di Bergamo dove è chiaro il riferimento alla spedizione dei Mille e all’unità di Italia.
Cattelan viaggia molto per lavoro naturalmente ma vive principalmente a New York, dove ha stabilito il suo studio. Molto riservato per quanto riguarda la sua famiglia, Cattelan appare pubblicamente quando il suo lavoro lo richiede come fece a Milano per la colazione in Duomo, in occasione dell’apertura dell'Art Week 2025.
Il rapporto con Milano
Milano, dicevamo. Molto stretto il rapporto con la città che di fatto lo ha adottato, tributandogli fama mondiale e diventando allo stesso tempo palcoscenico e fonte di ispirazione. Oltre alle esposizioni nelle più importanti gallerie e nei maggiori musei meneghini, a Milano l’artista 65enne ha sperimentato le sue provocazioni artistiche. Tra tutte il famoso “Dito di Cattelan”, la scultura che rappresenta un dito medio alzato, esposta davanti alla Borsa di Milano a settembre del 2010, come evidente critica al mondo della finanza e degli affari. Il nome dell’opera che, dopo l’esposizione in Piazza Affari ha fatto il giro del mondo, è “L.O.V.E – un acronimo per “Libertà, Odio, Vendetta, Eternità”

E che dire dei tra manichini impiccati agli alberi di piazza XXIV Maggio. Era il 5 maggio 2004 quando alla Darsena vennero presentati i fantocci di tre bambini appesi alla quercia: jeans e maglietta, piedi scalzi e occhi spalancati. L’opera, offerta dalla Fondazione Trussardi, creò scandalo.
Le opere choc
Non bisogna essere esperti d’arte per conoscere "La Nona Ora", la scultura di un papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite, e "Him", banana attaccata a una parete con del nastro adesivo, che ha fatto il giro del mondo e ha suscitato molte discussioni sul valore e il senso dell’arte contemporanea. Un’altra opera molto nota è "Comedian", una semplice banana che si stacca da un muro, simbolo di come l’arte possa essere anche ironica e critica.