ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Leone, due cercopitechi, tre struzzi. Nuovi arrivi al Parco Le Cornelle

Esemplari di specie rare accolti nella Bergamasca. E piccoli ospiti nati con l’incubazione artificiale

Esemplari di specie rare accolti nella Bergamasca. E piccoli ospiti nati con l’incubazione artificiale

Esemplari di specie rare accolti nella Bergamasca. E piccoli ospiti nati con l’incubazione artificiale

VALBREMBO (Bergamo)

Benvenuti nel Parco Faunistico Le Cornelle a un raro esemplare maschio di leone berbero, una coppia di cercopitechi Diana e tre piccoli di struzzo. Tre novità che arricchiscono la biodiversità del Parco e confermano l’impegno nella nella conservazione delle specie. L’esemplare maschio di leone berbero (Panthera leo leo), una delle sottospecie di leone più rare al mondo, ha sei anni e proviene dallo zoo di Liberec, in Repubblica Ceca. Si distingue per la sua imponente criniera scura, fino al ventre, e per la sua corporatura robusta: è considerato uno dei leoni più grandi mai esistiti. Questa sottospecie, un tempo diffusa nel Nord Africa, è oggi purtroppo estinta in natura. L’animale sarà presto inserito in un gruppo riproduttivo insieme a tre femmine che a breve arriveranno al Parco: sarà uno dei primi nuclei riproduttivi di leone berbero in Italia, sviluppato nel programma EEP (European Endangered species Programme), coordinato da Eaza (Associazione Europea degli zoo e acquari).

Novità anche tra i primati. Il Parco ha accolto una nuova coppia di cercopitechi Diana (Cercopithecus diana) da due strutture del Nord Europa. Questi affascinanti primati, originari delle foreste pluviali dell’Africa occidentale (tra Costa d’Avorio, Ghana, Liberia, Sierra Leone), si distinguono per l’elegante mantello, con contrasti in bianco e nero e una striscia bianca sulla fronte che ricorda un “diadema“, da cui deriva il nome. I due

esemplari si stanno ambientando e conoscendo, in vista del loro inserimento nel programma di riproduzione della specie, classificata come minacciata a causa della deforestazione e del bracconaggio.

Infine, la lieta notizia sul fronte delle nascite: si sono schiusi tre piccoli di struzzo (Struthio camelus), il più grande uccello sulla Terra. Originari delle savane africane, gli struzzi sono noti per la loro velocità (fino a 70 km/h) e resistenza. I piccoli, alla

nascita, pesano un chilo e sono già in grado di camminare e seguire i genitori : la nascita è avvenuta con un’attenta incubazione artificiale di uova deposte da esemplari adulti già ospitati nel parco bergamasco. A.S.