LAURA LANA
Cronaca

Sesto, i “suoni” del Parco Nord. L’intelligenza artificiale li svelerà

Binocoli, app, registratori e algoritmi in campo per riconoscere le varie specie che abitano l’area

Binocoli, app, registratori e algoritmi in campo per riconoscere le varie specie che abitano l’area

Binocoli, app, registratori e algoritmi in campo per riconoscere le varie specie che abitano l’area

Una camminata in ascolto dei suoni e rumori del Parco Nord. Anche quelli che le nostre orecchie non possono sentire. Beatrice Pateri, Marco Biagini, Bianca lombardi e Gaia Moroni sono quattro ricercatori di Progetto SuMo (Suoni e Movimento), il primo dell’ente Parco per la fauna, finanziato dal Pnrr. Il gruppo da aprile 2024 sta raccogliendo, analizzando e catalogando i suoni di chi abita il polmone verde. Ieri sono partiti tra i sentieri "armati" di binocoli, registratore con microfoni e l’app Merlin che "restituisce uno spettogramma, un grafico sulle frequenze occupate dai suoni. Riconosce anche in automatico le specie. È una sorta di Shazam". Mentre siamo in osservazione al nuovo lago, la app riconosce i canti di una cinciallegra e di una capinera. "Studiamo la fauna canora: germani, gallinelle acqua, rane, cicale, grilli, cavallette. Abbiamo 38 dispositivi posizionati in tutto il parco che registrano in passivo il paesaggio sonoro, tutti i suoni emessi nell’ambiente - spiega Beatrice -. Anche gli ultrasuoni dei pipistrelli. Identifichiamo le specie con l’aiuto di un guardiaparco esperto". E della tecnologia. "Stiamo testando algoritmi di intelligenza artificiale che, soprattutto sugli uccelli, stanno diventando molto specifici. Abbiamo 7 tesisti che si occupano di questa parte e un ragazzo ci sta aiutando proprio sul modello di A.I. per questo luogo", rivela Marco.

"Registrando tutto lo spettro sonoro capiamo quanto è occupato da persone, aerei, dalla fabbrica vicina. Questi dati ci indicano quali sono le zone più impattate e come la fauna si adatta, magari cantando a frequenze più alte o in altri momenti, come i merli che hanno anticipato il loro canto alle 3". I ricercatori di SuMo si occupano anche di rospi. "Il parco ha una grande quantità di smeraldini, una specie protetta: vediamo come si spostano all’interno dall’ambiente attraverso dei radiotracker posizionati sugli esemplari. Ne abbiamo in tutto 10 e cerchiamo di capire quali posti scelgono per riprodursi, come specchi d’acqua, o per ripararsi, come tronchi e boschi. In questo modo l’ente Parco può avere idea delle aree dove agire meno per proteggere gli anfibi". Tracker da 0,10 grammi sono stati posizionati anche sulle libellule.

Alcune già monitorate si sono spostate da Bresso fino al lago a nord di Cinisello per poi viaggiare oltre i confini del parco. Infine, i micro mammiferi. "Abbiamo installato dei tubi che raccolgono il pelo. Al microscopio possiamo risalire alla specie di appartenenza. Questo ci fa capire la distribuzione della popolazione e come cambia nel tempo. Siamo partiti dallo scoiattolo grigio e rosso".