
Bagno di folla a Milano per il diplomatico Esteban Assar Moscoso Bohman "Grazie ai connazionali per l’impegno a essere promotori della nostra cultura".
In occasione del 215° anniversario dell’indipendenza dell’Ecuador, l’ambasciatore Esteban Assar Moscoso Bohman ha visitato Milano e incontrato la comunità ecuadoriana milanese. Le ultime stime ufficiali dicono che nel nostro Paese vivono circa 60mila ecuadoriani, 10mila nella sola Milano e oltre 36mila in Lomnardia. L’ambasciatore ha preso parte alle diverse celebrazioni, accolto da un bagno di folla di connazionali.
Ingegnere industriale e imprenditore, accompagnato dal giornalista ecuadoriano Daniel Sigua, ha svolto un’intensa agenda di attività a Milano e città Metropolitana incontrando cittadini, imprenditori e artisti ecuadoriani.
Qual è stato l’obiettivo principale della sua recente visita a Milano?
"Ho voluto incontrare rappresentanti della comunità ecuadoriana e autorità locali per rafforzare i legami di cooperazione e fratellanza tra Ecuador e Italia".
Quali sono state le attività più significative durante la sua permanenza?
"Ho visitato il ristorante ecuadoriano La Cabañita Machaleña, simbolo della nostra gastronomia nazionale a Milano. Ho poi avuto una riunione con giovani imprenditori ecuadoriani alla Jungla. Infine, ho partecipato a una conferenza stampa dove ho incontrato i vari media che interagiscono con i nostri connazionali, tra cui Tricolor, TCG News Italia, El Dato Internacional, Expreso Latino e Mediacom".
Su quali temi si è concentrato?
"Ho parlato del lavoro dell’Ambasciata dell’Ecuador in Italia, soffermandomi su temi come la commemorazione dei 125 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi, i progressi nello scambio delle patenti di guida, il decreto flussi per la mobilità lavorativa e le borse di studio per studenti ecuadoriani".
C’è stato anche un momento dedicato alla Festa Nazionale dell’Ecuador?
"Sì, abbiamo celebrato la 5ª edizione della Festa Nazionale dell’Ecuador a Milano, il più grande evento civico, culturale e artistico ad accesso libero della nostra comunità in Europa. È stata patrocinata dall’Ambasciata e ha visto la partecipazione di oltre 20mila persone. Ho riaffermato l’impegno della nostra missione diplomatica nel promuovere l’identità nazionale e nel rafforzare i legami con la comunità ecuadoriana all’estero. Ho incontrato Boris Velitz artista ecuadoriano-milanese noto per le sue opera dedicate alla città di Milano e lo chef Daniel Rios che è cresciuto e poi ha insegnato nelle scuole di Afol Metropolitana a Melegnano".
Qual è il messaggio che desidera trasmettere alla comunità ecuadoriana in Italia?
"Il miglior saluto è riaffermare l’impegno a stare vicino alla gente, ascoltare la comunità e mantenere un dialogo diretto. Quel grido di indipendenza e libertà del passato è ancora vivo: oggi lottiamo per una nuova libertà, quella di vivere in pace, in un Paese di opportunità per tutti, libero da violenza, insicurezza e dalla povertà".
Ringraziamento particolare?
"Ringrazio gli ecuadoriani per il loro duro lavoro e per essere, anche da lontano, promotori e ambasciatori della nostra cultura, gastronomia e tradizioni, contribuendo al benessere delle famiglie e allo sviluppo dell’Ecuador. E un grazie particolare va a tutte le donne che sono venute qui per fare lavori come badante, infermiere e addette ai servizi. Una forza lavoro straordinaria".