ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Il senso di Gualazzi per la musica: "Note e immagini vanno insieme. Vorrei regalare tanta leggerezza"

Piano e voce nel concerto domani al Teatro Parenti: "Mi piace la musica in tutte le sfaccettature . Raffaello Sanzio? Sono più legato ad un pittore urbinate recentemente scomparso, Mario Logli...".

Raphael uno e trino. Per rileggere il suo repertorio, infatti, Gualazzi sceglie quest’anno tre forme diverse: con l’orchestra, col Quintetto, e quella più “nature” piano e voce. Il concerto in calendario domani al Teatro Parenti sotto l’egida de La Milanesiana lo mostra proprio in questa veste, solo davanti alla tastiera, alle prese con i sogni e le suggestioni di quei mondi in bilico sulle sue canzoni. "Da appassionato della musica in tutte le sue sfaccettature, mi piace essere stimolato da situazioni differenti che mi portano a suonare in modi differenti" ammette il pianoman di Urbino, 43 anni. "Se cambia l’organico, infatti, cambia pure la mia situazione emotiva".

Con l’ultimo album “Dreams” ha debuttato in Cam, storica etichetta del cinema italiano.

"Credo che il collegamento tra musica e immagine legato alla linea editoriale di un’etichetta come Cam possa offrirmi grandi opportunità oltre allo stimolo e all’onore di poter confluire in un grande bacino della musica da film italiana. Quello in cui trovano posto le opere di autori straordinari come Piero Piccioni, Nino Rota, Piero Umiliani, Ennio Morricone. Pure l’idea di interagire con le immagini corrisponde molto a quello che è sempre stato il mio modo di scrivere. Una visione cinematografica delle mie fantasie che m’ha sempre accompagnato nell’attività compositiva".

D’altronde lei il legame con l’immagine se lo porta pure nel nome d’arte che s’è scelto.

"Anche se, più che a Raffaello Sanzio, sono legato ad un pittore urbinate del Novecento che abbiamo ormai perduto da qualche anno, Mario Logli; dipingeva la nostra città sospesa nel nulla, sradicata da una terra sempre meno attenta alla bellezza e all’arte. Ad affascinarmi è il senso di leggerezza, di libertà, d’armonia trasmesso dalle sue opere. Lo stesso che vorrei infondere con la mia musica".

Raphael Gualazzi secondo all’Eurovision 2011. Come se lo ricorda?

"Già prima di volare a Düsseldorf per l’Eurovision Song Contest l’esperienza di Sanremo (vinto nella sezione Giovani - ndr) s’era rivelata molto lontana dal clima di mie frequentazioni abituali come i club e i festival jazz. Cornici di pubblico completamente diverse dai 37 mila dell’enorme Esprit Arena della città renana o dai 110 milioni incollati al video in tutto il mondo dalle dirette dell’Esc. Tanto di Sanremo che dell’Eurovision, però, mi è sempre piaciuto il senso d’inclusività, l’ascolto trasversale rispetto all’offerta musicale a cui siamo abituati. Basta pensare a protagonisti come Salvador Sobral, primo a Kiev con una splendida canzone totalmente acustica quale ‘Amar pelos dois’, o, ancora, a Céline Dion vincitrice per la Svizzera nell’88 a Dublino con quella ‘Ne partez pas sans moi’ che l’ha lanciata in tutto il mondo. Insomma, più che una gara, una vetrina che celebra l’incontro tra artisti. C’è chi la odia, c’è chi la ama, ma tutti la guardano. E ne parlano".

A cosa sta lavorando in questo momento?

"Sono all’opera su nuovi progetti di cui presto si inizierà a parlare".

Pure sul versante cinematografico?

"Magari, sì. Non come attore, ovviamente".

Dove abita attualmente?

"Mi divido tra Pesaro, Lucca e Milano, città dove ho dato vita a tante collaborazioni. Di indirizzi ho piena l’agenda, a cominciare dal Blue Note, dove girammo pure un video legato alla mia storia e alla mia musica.Ma Milano l’ho vissuta pure da spettatore, godendomi bellissimi concerti come quello di St. Vincent al Fabrique lo scorso ottobre".